Il sodalizio artistico tra Massimo Zamboni e Angela Baraldi è iniziato due anni fa con il tour Solo una terapia – dai CCCP all’estinzione, un viaggio in musica nella storia di quelli che furono gruppi di forma e sostanza quali i CCCP e i CSI, di cui Zamboni era parte fondante. Dopo sessanta concerti, si giunge all’uscita di un album di inediti dal titolo Un’infinita compressione precede lo scoppio. Un album di undici canzoni in cui i due artisti offrono la fotografia dell’Italia così come la captano le loro antenne tra “segnali di paura, di sconcerto, di sconcerto collettivo, un rumore di fondo fatto di clacson e spade sguainate”. Undici tracce dense, intense, testi di realismo poetico, affreschi di un’Italia alla deriva. Episodi sonori che incendiano nei furiosi stati d’animo che riescono a trasmettere tra esplosioni di rock e liturgie scandite dalla metrica di frasi sillabate parola per parola per penetrare il più a fondo possibile;un richiamo, gradito e riavvicinante a quelli che furono i punk filosovietici emiliani e il Consorzio Suonatori Indipendenti. Il rigore marziale di Vorremmo esserci apre l’album ponendo il punto sull’urgenza comunicativa di Zamboni e Baraldi: “tra gli ultimi rimasti, senza felicità storditi nella calca vorremmo esserci e stringere le mani, senza difendersi contribuire a fondo al tempo che sarà”. Attraverso le litanie di Fine, Che Farai, ed in Rotta passa la decadenza in cui “si incrina si strappa si squaglia, si smonta si inclina un gorgo e non c’è più, l’Italia” e la nostalgia per il punto di riferimento che furono i CSI, per quelli della mia generazione. Si stringe il cuore ad ascoltare quella voce di donna che al secondo ascolto, scevra dai rimpianti per quel che fu e non c’è più, arriva nella sua enorme forza comunicativa. Attraverso Sbrai e Fallimentare si reincarna l’anima più punk rock di Zamboni. Il muro di chitarre si innalza e colpisce l’estrema duttilità della voce della Baraldi che riesce a passare dal punk al rock più cupo per tutto il susseguirsi del disco. Più quiete e intime, sussurrate quasi, Parlare e non toccare e Protezione in negativo, una splendida dichiarazione all’amore, alle sue ferite e alle sue cure, essenziale ed ipnotica. La chiusura è intimista e passa dalla ballata piano e voce Nel cuore della notte e il mantra del ritornello di Ad ora incerta. Un’infinita compressione precede lo scoppio, legata a doppio filo alle radici del passato musicale di Zamboni e figlia di questo tempo incerto, di questa Italia allo sbando in cui pare aleggiare una tensione latente sempre pronta ad esplodere che arriva chiara nelle inquietudini, nelle visioni, nello spaesamento, nella voce forte ed essenziale, eppure così carica, nella ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi per non affondare nella calca “per esserci tra gli esuli spaziali”. Un album bello e profondo come pochi altri in questi tempi incerti.
Credits
Label: UPR/Edel – 2013
Line-up: Massimo Zamboni (voce chitarre e programmazioni) – Angela Baraldi (voce) – Simone Filippi (ritmiche) – Erik Montanari (chitarre e basso) – Cristiano Roversi (stick, basso, tastiere e programmazioni) – Loris Antontoniazzi (piano) – Giorgio Canalia ( backing vocals) – Gianni Maroccolo (basso)
Tracklist:
- Vorremmo esserci
- Che farai
- Lamenti
- Fine
- Parlare non toccare
- Protezione in negativo
- Sbrai
- Fallimentare
- In rotta
- Nel cuore della notte
- Ad ora incerta
Link: Facebook di Massimo Zamboni, Facebook di Angela Baraldi