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III – W.H.I.T.E.

C’è un tempo per ogni cosa; c’è un tempo per partire, per goderci albe e tramonti sul mare, per le ore piccole e per i grandi sogni. Poi arriva, inevitabilmente e con grande senso di responsabilità, quel tempo di tornare, di ripiegare i vestiti nei cassetti, di riporre le valige sotto il letto e di cibarci avidamente di quei ricordi così vividi ancora nella mente. È settembre ed un album come III di W.h.i.t.e. ci può accompagnare pienamente in questo passaggio di stagione, o meglio di stato d’animo. W.h.i.t.e. è lo pseudonimo visionario e senza confini di Cory Thomas Hanson, made in Los Angeles, attivo dal 2008 con base pop e sfumature elettronicomalinconico. L’ Ep è uscito per la Aagoo Records il maggio scorso.  Ad un primo ascolto ti ritrovi catapultato in una dimensione elettronirica, che tende il braccio a Brian Eno, ai Primal Scream e, per rimando, anche ad un David Bowie di annata.
Si tratta di 11 tracce costruite in un crescendo emozionale e  surreale;
I wasn’t afraid, di cui troverete anche il video ufficiale, ti accoglie allargando le braccia e facendoti roteare in un’atmosfera rilassata e dai colori del tramonto. La voce di Cory Hanson accarezza soavemente, senza pesantezza, la linea melodica del pezzo ed il mood creato.
I can’t fight the feeling ti riporta con i piedi per terra grazie agli arpeggi di chitarra, reali e pizzicati, che compongono e si ramificano lungo l’intero brano. Il cantato è sempre lassù, ci guarda dall’alto, come tono e come presenza. È quasi impossibile, però, rimanerci troppo a lungo con i piedi per terra. Le atmosfere si rarefanno ai limiti del lisergico in pochissimi istanti, il tempo che alle corde della chitarra si unisca un buon mixer. Pretty Creature si alternana in contrapposizione lessicale e semiotica  ai Demons della traccia numero sei, creando un clima lunare ed un disegno astratto, con le sonorità tipiche dei club anni 90. In Lost la melodia al limite della nenia iniziale lascia spazio ad un elettronica composta e ritmatica, di cassa, che scuote delicatamente l’atmosfera.
Si tratta di un lavoro intenso, non di facilissimo ascolto, ma sicuramente ricco di emozioni. La voce di Cory rischia di apparire scontata e forse a tratti intellettualmente noiosa proprio per l’articolazione melodica dei brani, che, astrazioni a parte, restano comunque delle ballads.
Durante la stesura è stato lo stesso White a dichiarare di star costruendo i brani immaginandosi che a comporli fosse stato un Lennon seduto, comodo, sulla luna, magari accompagnato da Eno, e mixato da qualcuno di cool come Moby. Dichiarazioni rischiose, forse un tantino troppo presuntuose per un’opera che probabilmente, oltre a viaggiare sulla luna, avrebbe dovuto mantenere un po’ più i piedi sulla terra!
Forse però proprio per questa predisposizione intergalattica ne possiamo approfittare lasciandoci trasportare un po’ al di là delle casse del nostro stereo, o delle cuffie del nostro lettore mp3, e ricominciare il viaggio che, molto probabilmente, abbiamo interrotto con la fine dell’estate.

Credits

Label: Aagoo records – 2013

Line-up: Cory Hanson

Tracklist:

  1. Intro
  2. I wasn’t afraid
  3. Can’t fight the feeling
  4. Friends
  5. Pretty creatures
  6. Demons
  7. Deep water
  8. Lost
  9. Swim
  10. Wet Jets
  11. Building on

Link: BandCamp, Tumblr

I wasn’t afraid – video

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