Abisso – OvO

Elisa Des Dorides Album, Recensioni Lascia un commento

Una voragine spalancata sull’Abisso dell’universo: questo è il senso nevralgico del disco degli OvO. Stefania Pedretti e Bruno Dorella danno vita ad un intermezzo di caos cosmico in chiave noise. Lo sludge metal dalle forme spoglie, reso primordiale nell’approccio e nell’esecuzione. I moti rotatori dei pianeti producono una sinfonia musicale quasi impercettibile. Gli OvO questo suono fantasma lo fanno stridere, scintillare nel buio, grattare contro la roccia fredda. Il movimento di ogni singola particella di sfera celeste geme con la nenia ancestrale e matriarcale della Pedretti, fino a che non ringhia e sputa parabole limate da chitarre oscillanti, con un’infinita eco a strascico. Harmonia Microcosmica apre questo scrigno di essenze con un incedere ipnotico. Seguono perle oscure come Aeneis, una marcia grindcore, o Pandemonio, veloce, lentissima, giocata su variazioni ritmiche, strappata tra rantoli e piatti a scroscio. Dorella è masso in caduta sulla terra che pesta e poi sospende, anche, il rumore per lasciare spazio alla decostruzione del linguaggio solito. Questo disco è un rituale che serpeggia e declama un mondo aderente all’invisibile, trovato nell’esplosione del rumore e fatto risplendere nel potere inquieto del silenzio. Fly Little Demon, ultimo brano in cui presta la voce Carla Bozulovich, ne è la conferma conturbante.