Raccontare l’imperfezione della natuara umana che ci ha condotti a quello che siamo oggi è molto dura. Gli occhi di Appino continuano ad essere incavolati, delusi, malinconici e “bischeri”, quelli di un personaggio dei primi film di Virzì, questa volta rivolti verso le anormalità di un’evidente involuzione sociale dell’uomo. La scrittura è schietta, diretta come quella del progetto solista di Appino e dei precedenti due album degli Zen Circus. Il vestito musicale è quello folk a tratti rockeggiante, tipico di questa band ormai solida e granitica. Un suono che si è colorato qualche volta di sfumature gitano-balcaniche (Mi sono ritrovato vivo) o country-bluseggianti (Sestri Levante). Viva e Postumia sono la particolare istantanea dell’Italia pigra e borghese di questi ultimi decenni, vista da un trentenne che non si lascia più incantare da niente e nessuno. Quello che resta è un uomo che deve accettare la sua anormalità spirituale e il suo stato costante di crisi e disadattamento sociale. La band pisana consolida la sua identità alternativa, fregandosene di tutto e tutti. Speriamo di non vederli suonare in un centro commerciale! Siamo sicuri che non potrà mai accadere. Bentornati!
Credits
Label: La tempesta dischi – 2014
Line-up: Appino, Karim Qqru, Ufo
Tracklist:
01 Viva
02 Postumia
03 Canzone contro la natura
04 Vai vai vai!
05 Albero di tiglio
06 L’anarchico e il generale
07 Mi son ritrovato vivo
08 Dalì
09 No way
10 Sestri levante
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