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Essenzialità e naturalezza: intervista a Marco Notari

Il 2014 si è aperto con bel regalo da parte di uno dei cantautori che amiamo e stimiamo di più: Marco Notari ha pubblicato su YouTube una versione chitarra e voce di un brano del suo nuovo disco, attualmente in lavorazione ed in uscita a fine 2014. La canzone, che si intitola Le fotografie, è stata registrata in presa diretta nella cascina di Dogliani (CN) in cui il cantautore registrerà tutto il suo prossimo lavoro. Inoltre, è partito un tour che vede Marco Notari come protagonista in solo, durante il quale presenta in anteprima anche alcuni dei nuovi brani. Tante novità che segnano un nuovo corso nella carriera dell’artista che abbiamo incontrato per fare quattro chiacchiere su cosa dobbiamo aspettarci da questo album in arrivo e non solo.

Hai appena rilasciato il video del tuo nuovo brano, Le fotografie. Il video vede te e la tua chitarra acustica come protagonisti assoluti. L’ultima volta che ti avevamo incontrato avevamo approfondito il brano La terra senza l’uomo e il suo video contro la vivisezione. Sbaglio se vedo una svolta più intimistica nel tuo nuovo corso vista la diversità tra i due video?
No, non sbagli affatto: al quarto disco potrebbe essere giunto anche per me il momento di diventare un cantautore nel senso stretto del termine. In realtà il video de
Le Fotografie non è nemmeno un video ufficiale: l’idea è stata più quella di fare ascoltare uno dei provini del disco nel momento in cui li stavo realizzando. Non sappiamo nemmeno se il brano resterà così o il suo arrangiamento evolverà, però credo renda in parte l’idea, musicalmente ma anche visivamente, di ciò che sarà il nuovo album.

Stai registrando il nuovo album che hai detto sarà pronto a fine anno: ci puoi dare qualche anticipazione? Dobbiamo aspettarci qualcosa sulla falsa riga del nuovo singolo o ci stupirai con effetti speciali?
Sicuramente c’è il desidero di una maggiore essenzialità e naturalezza, di restituire alle canzoni più centralità. Ho la fortuna di avere a disposizione questa splendida cascina a Dogliani dove ha il suo studio Andrea Bergesio e sto pensando di chiudermi lì per un po’ di giorni con i musicisti, fargli ascoltare i brani e poi metterci a suonare tutti insieme cercando gli arrangiamenti. Il più possibile con un approccio live e il più possibile senza sovraincisioni. Un disco da cantautore nel senso stretto del termine e con un’attitudine diciamo anni ’60, che è qualcosa che non ho ancora mai fatto.

È appena partito il tuo tour in solo: ci vuoi raccontare i perché di questa scelta? Com’è affrontare il pubblico senza il supporto dei tuoi storici compagni di viaggio, i Madam?
Suonare da solo è molto stimolante e insieme ti mette alla prova, c’è tanto da imparare. Avevo voglia di iniziare a fare ascoltare alcuni dei nuovi brani, per vedere la reazione della gente e per prendere più confidenza con loro prima di registrarli. In qualche modo considero questo tour in solo una parte del percorso che porta al nuovo disco: anche esibirsi in questo modo significa tornare all’essenzialità e alle canzoni.

Il tuo brano più recente s’intitola, come abbiamo detto in precedenza, Le Fotografie e l’ultimo video tratto dal tuo album precedente, quello di Io?, è stato realizzato raccogliendo fotografie che secondo il tuo pubblico potevano rappresentare la canzone. Che importanza hanno per te le fotografie, il fermare attimi in un click?
In
Io?, in tutto il disco come nel brano omonimo, è stato un impulso molto forte, anzi probabilmente l’impulso principale, quello di fermare persone e situazioni dentro le canzoni. Trovo che le fotografie, come la musica, possano avere un potere evocativo molto forte, non solo per le immagini che rappresentano ma anche per la loro consistenza fisica e nel caso di quelle meno recenti per come cambiano i loro colori nel tempo. A volte sono quasi magiche. Non avevo pensato al collegamento tra il video di Io? e il titolo Le fotografie: è interessante.

Non ho potuto fare a meno di notare che sul tuo profilo Facebook hai scelto come avatar la copertina di un disco di Luigi Tenco. Che influenza ha avuto il cantautore sulla tua formazione musicale?
Tenco è stato sicuramente uno dei cantautori più importanti della nostra storia musicale: mi hanno influenzato soprattutto la sua attitudine e il suo modo di approcciarsi alla musica e alla scrittura, che sono stati spesso rivoluzionari rispetto all’epoca in cui è vissuto. Quell’immagine di cui parli mi è arrivata quasi per caso. Dal momento che da qualche tempo sto acquistando e ascoltando solo più vinili, sono andato a trovare mio zio, che ne ha una collezione immensa di oltre 7000, e lì tra quella marea di dischi è saltata fuori questa copertina bellissima di Tenco, che per vari motivi, tra cui la presenza del gatto, mi sembrava parlasse del periodo della mia vita appena passato.


Se volete vedere Marco Notari dal vivo, nei prossimi mesi lo troverete qui:

14 febbraio RATATOJ per M’ILLUMINO DI MENO (Saluzzo – CN)
15 febbraio DIAVOLO ROSSO per TRIBUTO A LOU REED (Asti)
2 marzo PANTAGRUEL (Casale Monferrato – AL)
15 marzo CHUPITO (Perugia)
18 marzo FANFULLA (Roma)

Le fotografie – video

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