Vi piacerebbe fare un giro a Camden Town, tra bancarelle di post over punk nostalgici, memorabilia kitch e spirito mods, magari indossando un parka d’annata e sorseggiando l’ennesima doppio malto della serata che vi permette di sfocare tutto ciò che vi circonda.
Siamo in tempo di spending review, si sa, dobbiamo lesinare. Quindi, no panic: non prenotate nessun tipo di viaggio per la terra d’Albione. È sufficiente che mettiate su l’ultimo disco degli Homesick suni & the red shades, Cheersleaders & the Quarterbacks.
Gli Homesick, di mods e di quelle sonorità brit anni 60, sporche, sbronze, sfacciate ed imperfette ne hanno assaporate ed inglobate in quantità industriale.
Non siamo sotto il cielo plumbeo dei sobborghi inglesi: si parte da Cordignano (Treviso) ed i fab three del caso sono Matteo, William e Michelangelo.
L’album è uscito qualche mese fa per la Garage Records. 12 tracce in cui inciampare, accordo dopo accordo, in un groviglio di suoni ruvidi e voci sporche, in un mood da cantina con un bel po’ di ricercatezza di stile.
Le porte di Camden, per continuare con la metafora, si aprono con Down here tonight: riff ridondanti, piccole distorsioni, ritmo incalzante ed un’atmosfera sixty incorniciata da frasi allungate con voce sporca. In 2 minuti e 09 ci ascoltiamo Famous Last Words #2, veloce, corale, con un’atmosfera che ti porta dritto alle feste in casa di qualche anno fa. Sintetica, nel senso estensivo del termine. In Orange Love la chitarra è l’elemento predominante, anche sulla voce che recita una linea melodica a fil di corda vocale, ruvida quanto compatta. Un po’ Stone Roses, un po’ Adam Green. Qualche goccia di folk rassicurante con Mountain Song per poi imbaatterci ancor nella metrica scomposta ed un po’ disordinata di Zoot Suit.
Un album veloce, di semplice ascolto e spiccatamente evocativo. Per chi è predisposto alla musica vintage proveniente dalla tanto amata terra d’Albione sicuramente una boccata di ossigeno tra lo sciame di cantautorato intelletualoide tanto in voga ultimamente tra i nostri confini.
Altro pregio assoluto: la sintesi. Brani brevi, veloci e ritmici senza niente togliere alla qualità dei 33 minuti che dipingono il quadro finale. Una scelta intelligente, a mio parere, a prescindere dalla predisposizione del genere per tale taglio, per un gruppo giovane ed in cerca di conferme.
Insomma, ascoltateli, inciampateci e varcate le porte della Camden di Cordignano. Cheers.
Credits
Label: Garage Records – 2013
Line-up: Matteo (Acoustic & Electric Guitars, Banjo, Organs, Synthesizer, Harmonica, Vocals) – William (Bass Guitars, Acoustic & Electric Guitars, Backing Vocals) – Michelangelo (Drums, Percussions, Organ, Electric Piano)
Tracklist:
- Down there tonight
- Hannah shalom
- Famous last word #2
- bloody Mary Ann
- “244”
- Orange Love
- Underground Sun
- Die so slow
- A perfect stranger
- Mountain Song
- Zoot suit
- Wild
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