Molti gruppi dicono che sperimentano, ma cosa significa sperimentare? Sicuramente destrutturare la forma canzone. Massacrarla nelle sue certezze, nei suoi schemi ritmico-melodici in nome dell’istinto creativo senza gabbie, in nome dell’improvissazione senza fine. Il gruppo romano Vonneumann è fautore di tale credo. Il loro secondo lavoro il de’ blues sorprende in ogni suo passaggio. Stiamo parlando di un disco che non da riferimenti, l’ascoltatore deve entrare in questa stanza e farsi guidare con una benda sugli occhi nei meandri di vertigini sonore più disparate. La linea guida affonda le radici nel math rock screziato da dodecafonia, da frammenti di metal, da intarsi di jazz con saldature di elettronica. Un mosaico sonico che ha come unico obiettivo quello di disorientare, di far sprofondare l’ascolatore in un stato ipnotico. Blackémon è il vero diamante di tutto il lavoro. La registrazione di un tale disco non poteva che essere a firma di Ivan A. Rossi (OvO, Bachi Da Pietra e Zen Circus). Il de’ blues è certamente un disco per chi non ama le certezze.
Credits
Label: Retroazione – 2014
Line-up: Gabriele Paone (batteria, percussioni, elettronica/laptop) – Filippo Mazzei (chitarra, clarinetto soprano/basso, oggetti, elettronica/laptop) – Fabio Ricci (basso, tromba, samples, elettronica/laptop) – Toni Virgillito (chitarra, violoncello, piano, synth, elettronica/laptop).
Tracklist:
01. Pensiero Di Katiocs
02. Blackémon
03. Un Bel Morover Per Braun
04. Stabilo Bimmago
05. Il Tapping Che Fu
06. Doppio Nativo, Mezzo Nogarole
07. Napqueen
02. Keep It Healthy
03. Love Is to Die
04. Hi
05. Biggy
06. Teese
07. Disco//very
08. Go in
09. Feeling Alright
10. CC
11. Drive
12. Son
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