Veleno – Godblesscomputers

Elena Panchetti Album, Recensioni Lascia un commento

Chiudete gli occhi, oppure teneteli aperti. Immaginatevi immersi in una foresta pulsante e avvolgente, di quelle con alberi grattacielici e rami leggeri ondeggianti. Immaginate che la pioggia abbia appena regalato alle foglie uno strato traslucido di riflettente vitalità. Respirate e restate immersi nel mood composto da echi, voci e suoni stratificati. È proprio in questa bolla sensoriale che prende spazio il nuovo album di Godblesscomputers, Veleno, uscito per Fresh Yo!Label e White Forest in vinile e digitale, distribuito da Big Cartel e Believe.
Godblesscomputers all’anagrafe è Lorenzo Nada, dj/producer, romagnolo di origine, berlinese di adozione; dub, hip hop, elettronica anglofona e ricerca synthetica di suoni sono le sue chiavi di lettura.
30 minuti suddivisi elegantemente in sette tracce in cui immergersi tra silenzi consolatori, onde viaggianti e beat ritmici grazie ai quali procedere nel viaggio.
Parte integrante del movie sonoro è anche il racconto che Lorenzo ci regala sul proprio tumblr: backstage dei videoclip, racconti paralleli, foto reali a dare una completezza ancora maggiore alla ricerca musicale.
Il Veleno di Godblesscomputers è un siero alchemico grazie al quale trascendere spiritualmente: la grande ricercatezza di suoni campionati, da quelli boschivi naturali come in What we’ve lost alle sonorità indiane e mongole di Yuan, ai delay tra il chillout e l’etno beat di Nothing to me, ci permettono di sentirci parte di quella foresta gocciolante e riflettente di microsuoni lisergci ed intrecciati come sibilanti mangrovie.
“Varcai la soglia e mi accorsi di essere a casa”.