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L’alba negata – Dilis

recensione_Dilis-LAlbaNegata_IMG_201406La nostra generazione ha nostalgia di ciò che non ha mai vissuto”, dice Pietro Di Lietro, alias Dilis, in un’intervista.
Ed è questo il sunto di ciò che questo ep, di quattro tracce, esprime. Più di ogni altra cosa la difficoltà di riprenderci quello che ci spetta, quello che abbiamo sotto gli occhi e che diamo per scontato, che non riconosciamo, che cerchiamo in altro, quando ci basterebbe solo stendere la mano, guardare dritto, respirare.
Dario Patti al violino, Vincenzo Miele alla batteria e Roberto Cirillo alla chitarra elettrica e synth, creano, insieme a Di Lietro, delle atmosfere che ti rapiscono già al primo ascolto. Un equilibrio tra testo e musica che è molto raro, a mio avviso. Così uguali nell’intento, anche se presi singolarmente.
Come nel primo brano, che dà il titolo all’album, L’alba negata, e che inizia con questo cuore di chitarra e questo gemito di violino che ti vanno sotto la pelle, prima ancora che la voce di Pietro ti chieda se hai mai provato a vedere l’alba, e già capisci dove mira, già capisci che quello che senti, questa specie di senso di colpa, questa specie di cosa persa che non sai, è proprio quello che vuole tirarti fuori per sbattertelo in faccia. Poi Le nostre mani, con questo ritmo che sembra camminarti dentro, che ti prende i ricordi e li rende universali, perché tutti ricordiamo dei passi che vanno via, delle mani che erano nostre, e ci riecheggia la dolcezza della voce di Pietro e la scia della musica, di ogni strumento, che riporta, lascia, abbandona, come la metafora sempre giusta del mare che inizia e finisce, ininterrottamente.
Addio razionale, “e porterai via con te tutto quello che non ho fatto mai e te ne servirai per difenderti”, mi fa pensare quanto sia difficile descrivere un addio, eppure di quanto è facile dirlo, farlo sentire, farlo capire, così, come qui, come in questi pochissimi minuti che non possono bastare, ma possono raccontare un pensiero generale.
L’ep si chiude con Lontano da tutto, ed è certamente voluta, questa fine, questa sensazione che chiude un viaggio, “le gocce scivolare come me”, lasciare la presa, arrendersi perché non ci si arrende mai. “Portami via da qui”.
Un ep che fa male. Che tutti riconosceranno perché non ha niente di egoistico, eppure così personale, intimo, come una confidenza fatta e che tu sai, perché è tua, e non sai rispondere, fa tremare, perché è tua.

Credits

Label: BulbArt Works – 2014

Line-up: Pietro Di Lietro (voce, chitarra elettrica/acustica, testi) – Dario Patti (violino) – Vincenzo Miele (batteria, percussioni) – Roberto Cirillo (chitarra elettrica, synth)

Tracklist:

  1. L’alba negata
  2. Le nostre mani
  3. Addio razionale
  4. Lontano da tutto

Link: Facebook

L’alba negata – streaming

 

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