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Come un leone: Robert Plant & The Sensational Space Shifters @ Pistoia Blues Festival 2014

livereport_robertplant@PistoiaBlues_IMG1Se prima di un mistico venerdì 11 Luglio qualcuno, con sguardo serio ed entusiasata, ci avesse detto di aver sentito cantare Robert Plant accompagnato da un ritti (violino africano ad una corda), da un tamburo parlante e da un kologo (banjo africano), probabilmente avremmo storto il naso. Sbagliando, decisamente! Fortunatamente, però, proprio venerdì 11 Luglio a Pistoia abbiamo compreso e vissuto la bellezza di una contaminazione musicale profonda, energica ed elegante.
Questo è quanto, come noi, probabilmente hanno vissuto la maggior parte degli spettatori presenti in questa luminosa serata in Piazza Duomo, per il secondo appuntamento del Pistoia Blues 2014.
Il tratto di autostrada del Sole tra Bologna e Firenze non si smentisce mai, e così questa sera ci costringe al ritardo. Giungiamo nel centro della città quando ormai i North Mississippi Allstars hanno già concluso il loro set. Dai commenti del pubblico pare che la southern rock band di Hernando (Mississippi), fondata nel 1996 dai fratelli Dickinson, figli del leggendario Jim Dickinson, abbia offerto a tutti una performance di qualità. Peccato averli persi.
livereport_robertplant@PistoiaBlues_IMG2Alle 21.45 il pubblico è pronto ed è inutile dire che sono tutti lì per lui: Robert Plant, una semi-divintà del rock. Si spengono le luci nella piazza e si accendono sul palco. Dopo un’intro che svela già suoni inaspettati, compare Robert Plant e il pubblico non fa altro che accogliere la sua voce, la sua persona e tutta la storia che lui incarna.
Si parte subito con un brano dei Led Zeppelin (in realtà cover di Joan Baez), Babe I’m Gonna Leave You. Tanto entusiasmo e partecipazione e quando in coro tutti cantano i sette “Babe” l’atmosfera diventa incredibile e difficile da descrivere. A questo brano fanno seguito l’ipnotica Tin Pan Valley, dall’album Mighty ReArranger, e Spoonful. L’ingresso del musicista Juldeh Camara, dal Gambia, genera curiosità, tanto più quando vengono intonate le prime note di Black Dog in una versione più lenta ma molto ritmata. Si continua poi con la delicata e colorata Rainbow (dall’album di prossima uscita Lullaby and… The Caeseless Roar) e la sempre commovente Going To California. Il banjo in Little Maggie (anch’esso un nuovo brano) veste di country un suono moderno donando sfumature imprevedibili alle emozioni create in questo suggestivo ambiente che, dopo What Is e il capolavoro di blues americano Fixin’ To Die di Bukka White, si infuoca con Whole lotta love.
La band esce dal palco per poi rientrare nuovamente e impreziosire la serata con gli ultimi due brani: Pocketful of Golden sempre dal nuovo album e Rock & Roll; la serata non si poteva concludere in maniera migliore!
Ore 23.30; usciamo da Piazza Duomo decisamente cambiati: siamo esaltati, entusiasti e consapevoli che quello a cui abbiamo assistito non è stato, come molti potevano aspettarsi, il solito nostalgico rocker degli anni’70 che vuole far ricordare quanto erano “giganti” i suoi Led Zeppelin (il pensiero va a quelle macchiette dei Rolling Stones!), ma un artista di levatura indiscutibile, che è riuscito anche ora, a distanza di decenni dal periodo di maggior gloria, a creare una novità, una bella novità.
livereport_robertplant@PistoiaBlues_IMG3C’è verita nella voce di Robert Plant, così come nei capelli, nello sguardo e pure nella bruttissima maglietta bianca che accentua le forme di un corpo che ha ceduto agli anni. C’è verità in quella voglia di sperimentare, di farsi accompagnare da musicisti capaci di muoversi nell’hard rock dei magnifici anni ’70, nel country, nel blues, nel ritmo della musica africana, nei suoni elettronici.
È da concerti come questi che si impara l’amore per la musica. Probabilmente il ricordo più bello che avremo di questo concerto è una bambina caricata sulle spalle dal papà, proprio di fronte a noi. Muoveva le mani a ritmo, ogni tanto si tappava le orecchie, ma sorrideva e con quelle piccolissime dita faceva le corna verso il palco! Lunga vita a lei, che la bella musica l’accompagni sempre.

In collaborazione con Emanuele Gessi. Si ringrazia Davvero Comunicazione per la disponibilità.
Gallery fotografica di Emanuele Gessi.

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