La musica è emozione che parla di momenti, attimi particolari in cui certe sensazioni arrivano davvero ad influenzare il tuo modo di guardare il mondo. Vorrei partire da qua per cercare di farvi capire cos’è la musica dei Placebo per me, per tanti altri. Incontrai la voce di Brian Molko nel 2001, quando lo vidi camminare sulle pareti di un grattacelo canticchiando la sua Pure morning: da allora il mio modo di ascoltare musica in un certo senso è cambiato e da almeno dieci anni aspettavo l’occasione per rivederli live, visto che le volte precedenti per vari motivi sono sempre stata costretta a saltare.
Sono passati dieci mesi dall’uscita di Loud like love, ultima fatica in studio della band capitanata da Molko, e il trio sta continuando a portarlo a spasso per il mondo: dopo aver toccato l’Europa lo scorso inverno, in primavera hanno toccato Messico, Sud America e Australia e a giugno hanno fatto tappa in Russia. In luglio sono tornati in Europa per una serie di festival tra Belgio, Francia e Svizzera e poi è stata la volta dell’Italia, paese che li ha visti protagonisti di due date: il 22 luglio all’Alfa Romeo City Sound di Milano e il 24 al Postepay Rock in Roma.
Sul palco, il trio inglese è accompagnato dal chitarrista Nick Gavrilovic e dai tuttofare Bill Lloyd e Fiona Brice. Il concerto milanese si presenta come un viaggio attraverso la storia dei Placebo, una storia che li vede tra i protagonisti della scena musicale internazionale da un ventennio spaziando dal brit-pop al post-glam, al grunge, ma mantenendo sempre una precisa identità. La partenza del live è affidata a B3, brano del 2012 pubblicato sull’omonimo Ep, per poi proseguire con un brano tratto dal loro penultimo album (Battle for the sun del 2009), For What It’s Worth. Fin dalle prime note è chiaro che la band è in gran forma: la voce di Molko arriva dritta all’anima di chi sta davanti al palco.
“Ciao Milano, siamo i Placebo e veniamo in pace. E questa sera siamo rumorosi come l’amore!” è la frase che anticipa l’entrata in scena della title-track dell’ultimo lavoro in studio e di quel “breathe” cantato all’unisono dal pubblico come un mantra liberatorio perché finalmente tutti stanno respirando quell’adrenalina che solo un live potente può spargere nell’aria. Arriva il momento di ricordare Without You I’m Nothing, album che ha decretato il successo mondiale della band di Molko, e i Placebo lo fanno attraverso una tiratissima Allergic (To Thoughts Of Mother Earth) e la splendida Every You And Every Me. Il live prosegue con un altro balzo in avanti verso i pezzi nuovi, arrivano Scene Of The Crime, A Million Little Pieces, Rob The Bank e Too Many Friends. La band sul palco è impeccabile: Molko nel suo look total black incanta la platea con la sua calma quasi irreale, Steve Forrest con la sua batteria ci regala colpi secchi e penetranti, mentre Stefan Olsdal passa dal basso alla tastiera con nonchalance assumendo pose da vera rockstar. Il palco è illuminato da diversi televisori che rimandano immagini psichedeliche che accompagnano alla perfezione il noise delle note sprigionate dalla band.
L’album Meds (del 2006) è ricordato attraverso l’emozionante Space Monkey, One Of A Kind, la title-track e A Song to Say Goodbye (uno dei brani che infiamma di più il pubblico dell’Alfa Romeo City Sound), intervallate da Exit Wounds. Come se il pubblico non fosse già abbastanza caldo, la band pensa bene di far crescere l’adrenalina regalando due pezzi tiratissimi come Special K e The Bitter End, che arrivano ad anticipare una breve pausa. Dopo pochi minuti, i Placebo si riappropriano del palco e attaccano con la coinvolgente Begin The End, per poi proseguire con Running Up That Hill, cover del celeberrimo pezzo di Kate Bush che ormai la band di Molko ha reso totalmente suo. Post-Blue e Infra-Red decretano la chiusura del live.
Venti pezzi spalmati in un’ora e mezza di concerto circa senza un attimo di respiro. Novanta minuti che hanno dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia grande il carisma di Brian Molko. Dal vivo non sbaglia una virgola, tanto che i brani sembra di ascoltarli direttamente dal cd per quanto la voce esce pulita e impeccabile. Olsdal e Forrest, supportati dal resto della band, contribuiscono a rendere un concerto dei Placebo perfetto, sia tecnicamente che a livello emotivo. Nonostante siano mancati alcuni pezzi storici (Pure Morning, Special Needs e Without You I’m Nothing su tutti, almeno per quanto riguarda chi scrive), il concerto del 22 luglio ha dimostrato il valore della band lasciando più che soddisfatti i presenti all’Alfa Romeo City Sound.
Foto originale di Giovanni Daniotti per Alfa Romeo CitySound 2014