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Colori alla Rocca: Belle & Sebastian @ Rocca Malatestiana di Cesena, 08/08/2014

live_Belle&Sebastian@Cesena_EMA_201408-1La Rocca Malatestiana di Cesena è un luogo magnifico. Da questa affermazione è bene partire perchè ho la convinzione che l’architettura ed i luoghi influenzino tantissimo la musica. Non parlo di onde sonore e della loro diffusione, parlo bensì di vibrazioni interiori, sensazioni epidermiche e profonde, che solo una giusta e complessa alchimia possono rendere un semplice concerto qualcosa di veramente piacevole e memorabile.
Stasera a Cesena c’è un bel cielo in questo pazzo Agosto che ha fatto tanto dannare i turisti ed albergatori della riviera romagnola. La Rocca Malatestiana domina la città da un lieve promontorio e per l’occasione del concerto sono state organizzate delle piccole navette che fanno da spola tra la rocca ed un parcheggio. Il clima che si può respirare alla rocca lo si intuisce già da questa navetta senza insegne, un semplice pulmino guidato da un “non più giovanissimo” romagnolo che ride e scherza.
Arrivati alla rocca la prime cose che colpiscono sono il verde prato ed i tanti stand ed allestimenti. Ombrelloni, vari tipi di sedute, alberelli, profumo di cibo, ordinatissimi bidoncini per l’immondizia, banchetti con vendita di dischi, fumetti, libri, oltre al merchandise dei Belle & Sebastian (a ricordarci che è per loro che siamo venuti a Cesena, benchè distratti dalla piacevole accoglienza).
Dopo un buon bicchiere di vino ed un ricco pasto (di qualità, e ad un prezzo onestissimo) ci si avvicina al palco.
Il compito di aprire il concerto è affidato ad Enrico Farnedi, solo sul palco con il suo ukulele. Farnedi, romagnolo doc, è già noto per la sua grande attività in diverse band tra le quali spiccano i Good Fellas (dei quali è voce, trombettista ed arrangiatore). Non ha timore Farnedi, anche perchè sa di avere di fronte a sé un pubblico amico. live_Belle&Sebastian@Cesena_EMA_201408-2Si esibisce con le sue canzoni strampalate, che disegnano sorrisi sui volti ma anche qualche enorme punto interrogativo sopra ad alcuni dei presenti. I testi dei brani proposti sono ironici ma spesso troppo banali per chi ama essere stupito, inoltre il lavoro all’ukulele è di semplice accompagnamento e non valorizzato. Conoscendo per sommi capi la carriera di Farnedi (è stato sul palco con Capossela, Quintorigo, diversi musicisti jazz), mi attendevo una proposta completamente diversa, e più in linea con lo spessore internazionale della band per la quale ha aperto.
Finito il set di Farnedi l’attesa sotto palco è ancora lunga per l’inizio dei Belle & Sebastian, ma quando il momento arriva il pubblico splende di felicità.
La band scozzese, che dal 1996 sforna delicate e colorate canzoni tra il pop ed il folk, infonde allegria da subito, da quella saltellante e radiosa I’m a cuckoo proposta subito come secondo brano, appena dopo alla strumentale Judy is a dick slap.
Il front-man Stuart Mardoch salta di continuo, non sta mai fermo mentre alle sue spalle un quartetto d’archi suona composto. Il pubblico si scalda, canta, in un clima familiare, come una festa di paese in cui si ritrovano dei vecchi amici.
Dopo una manciata di brani pescati dagli ultimi dischi, il salto indietro nel tempo è inevitabile e splendido: She’s losing it e Dirty dream number two. La bellissima I want the world to stop, invece, ci riporta ai tempi recenti di Write about love. Pur riconoscendo differenze importanti nell’evoluzione della band, tutto si amalgama efficacemente con semplicità. Sulkie in the graveyard può anticipare Mayfly, la voce di Stevie Jackson in The wrong girl può essere proposta immediatamente dopo a quella lievissima di Sarah Martin in I didn’t see it coming.
La delicatezza pop che spinge a ballare e tenere il tempo si manifesta con forza nella perfetta The boy with arab strap e nella più rockeggiante Legal man.
Dopo The State I am in, a chiudere il live è la frizzante Me and the Major. Il pubblico ne vorrebbe ancora tantissima, ma la musica dei Belle & Sebastian per questa sera è terminata. Un live breve ma molto serrato, senza pause e perdite di tempo. Stuart, vero e proprio mattatore, ha interagito con il pubblico, fino a sparire con due ragazze per poi riapparire sopra le mura alla sinistra del palco, cantando, ballando sotto una splendida luna mentre  i colori delle note trovavano posto sulle magnifiche mura che hanno fatto da sfondo.
live_Belle&Sebastian@Cesena_EMA_201408-3L’alchimia di cui prima è data da tantissime componenti: l’architettura e la natura, prima di tutto, plasmano i comportamenti delle persone, quindi il risultato ed il raggiungimento dei propositi, in questa occasione brillantemente appagati. L’organizzazione della rassegna A cielo aperto ha forse trovato il metodo per unire le bellissime componenti umane della provincia, organizzando un evento di livello internazionale: è di questo che in Italia c’è bisogno, nella musica e non solo. Ed occorre farlo sempre meglio.
Si può dire quindi che, senza dubbio, la prima delle due date italiane dei Belle & Sebastian (la seconda all’YpsigRock di Castelbuono, in provincia di Palermo) sia stata un successo su più fronti, trasformandosi in un prezioso ricordo da inserire nell’album di questa estate 2014.

Foto gallery di Emanuele Gessi

(Si ringrazia “a cielo aperto” per la collaborazione)

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