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Via Crucis – Karenina

recensione_Karenina-viacrucis_IMG_20140926 novembre 201021 febbraio 2011. Tre mesi e pochi giorni che segnano l’inizio e la parziale conclusione di un grave e brutto fatto di cronaca che assurge a metafora di una condizione più generale di crisi di un intero paese, l’Italia bellissima ma abitata da bestie, madre che mette al mondo ma non vuole crescere i suoi figli (L’italia è bellissima).
26 novembre 2010
, 21 febbraio 2011, l’inizio e la fine del nuovo disco dei Karenina, Via Crucis, secondo album per la formazione bergamasca in questa loro nuova vita, dopo l’esordio con Triste colore rosa.
Via crucis
è un album, un concept album come si definisce tecnicamente, complesso, denso sia per le tematiche affrontate nei testi, sia per la fortissima contaminazione musicale.
Ogni brano è diverso dall’altro e molto spesso anche all’interno dello stesso pezzo non si sa che cosa aspettarsi: dal pop al rock puro, al rock psichedelico, passando per lo swing. Ma nonostante questa diversificazione il lavoro risulta coerente e unitario.
20 novembre 2010
è in questo senso un brano esemplificativo: inizia piano, voce sussurrata, il suono di un carillon infantile, una batteria che assomiglia ad un battito cardiaco e poi arrivano le urla delle chitarre, la canzone esplode letteralmente, come se qualcosa avesse aperto uno squarcio in una notte serena.
Che si tratti di un concept, di una sorta di unicuum lo capiamo non solo dal leitmotiv narrativo, che di fatto è la cronaca, ma anche dal fatto che ogni brano sfuma nel successivo senza quasi interruzione. E questo talvolta crea degli incontri particolarissimi come accade con
Ehi tu e Non si muove.
Il primo è uno dei momenti più intensi del disco. Un reading più che una canzone vera e propria, con la voce di Walter Tiraboschi. Possiamo immaginarlo come il dialogo tra una voce interiore e l’assassino. Il colpevole reale, colui che si è sporcato la mani, ma anche tutti noi che talvolta fingiamo di non vedere, che contribuiamo alla degenarazione. Dalla lettura recitata passiamo all’urlo feroce, al rock estremo dell’intro di
Non si muove, nel quale i Karenina sono capaci di passare da un ritmo serrato e vorticoso ad un ritmo quasi da filastrocca. Una bella prova per l’ascoltatore.
Il disco si chiude il
26 febbraio 2011. 3 mesi e 4 giorni dopo il cerchio si stringe senza chiudersi del tutto.
Via crucis
è, e non poteva essere altrimenti, un percorso, un viaggio musicale e narrativo a tratti certamente non immediato, in salita, coraggioso e ardito. Non potete fermarvi al primo ascolto.

Credits

Label: Autoprodotto – 2014

Line-up: Enrico Brugali – Francesco Bresciani – Francesco Zini – Giuseppe Falco – Ottavia Marini

Tracklist:

  1. 26 novembre 2010
  2. Ovest
  3. Nel centro del paese
  4. La sapienza
  5. 811 Km il sudore in nota
  6. Per vederti ancora
  7. E l’universo
  8. Insieme a te
  9. Ehi tu!
  10. Non si muove
  11. L’Italia è bellissima
  12. 26 febbraio 2011

Link: download dal sito Ufficiale, Facebook

Via Crucis – Bandcamp

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