Un visionario. Un poeta. Esplora il mondo da un capo all’altro, immaginando. Percorsi, nomi, amori. Storie. E le racconta tutte insieme, nel loro svolgersi contemporaneamente, dopo averle sistemate ai piani di un hotel. Perché è in un luogo di incrocio, che sia d’incontro o d’addio, che vede la metafora di questa vita terrena. Nella camere di un hotel l’umanità intona inno e maledizione di un presente che ci abbraccia, ci allontana, ci vince, ci turba, ci annienta, ci seduce. Figure in lotta, figure simbiotiche, figure sole, figure sospese su un vorticoso flusso di accadere. Vorace e vitale.
Earth Hotel (Woodworm, 17 ottobre 2014) è un grido dolcissimo in cui condensa la preghiera all’amore, in ogni sua faccia e deriva. L’amore che ci vuole amanti ladri, innamorati devoti e appagati, figli perduti senza più radici. Figli di una terra donna, di una madre ventre caldo che ci aspetta alla fine del mondo.
E Paolo Benvegnù è quel visionario. È quel poeta. È lo sguardo sul caos e sulla perfezione della fragile mappatura della natura umana. Ogni storia si dispone al suo piano dell’hotel, da uno a dodici, componendo un’archittettura sublime e maestosa, dove ogni parola prende il proprio posto come obbedendo all’incantesimo di un mago antico capace di una potenza lirica, immensa, commovente e universale.
Il nuovo disco di Paolo Benvegnù arriva senza dover dimostrare nulla, senza dover confermare nulla, senza volere nulla. Questo disco è semplicemente necessario al talento. Il talento che scorre senza argini, senza calcoli, senza dichiarazioni d’intenti. Questo disco è un fiore che sboccia in tutto il suo vigore di colore e profumo, come le cose naturali fanno.
Pianoforte, archi, chitarre, bassi, inserti di elettronica e altre meraviglie stendono il tappeto rosso ad una voce che può permettersi calma e accelerazioni, suppliche e sferzate. Le suggestioni letterarie si mischiano agli ingredienti carnali e spirituali di una scrittura impetuosa e leggiadra come la trasparenza dell’ispirazione.
Nello spazio profondo, Una nuova innocenza sono due brani perfetti per cominciare, delicatezza e melodia sono le chiavi di volta. Nuovosonettomaoista è un brano pungente, ironico e incalzante; si canta la decadenza di questo tempo, forse di ogni tempo: diseducazione al sentimento, questo ci corrompe la vita. Uno dei picchi del disco, per la totale armonia delle parti che porta a quella strana forza alchemica di una canzone, è in Divisionisti. Mentre in Orlando (dove la voce di Benvegnù è così vicina alle altezze del cantautorato di Luigi Tenco) e Sempiterni sguardi e primati (con una chiosa onirica e toccante che ricorda il finale di Tree of life di Malick)) due momenti, su tutti, svelano un pathos che unisce, conforta, addolora, diventa catartico, facendoci sentire tutti figli che necessitano di ritrovare il mistero profondo che ci ricongiunge ad un amore nonostante l’assenza. Questo è un paradosso. E con un paradosso si chiude Earth Hotel: “eppure è tutto vero/ anche se non c’è niente”. Un paradosso che è la verità sull’Amore, tutto.
Earth Hotel è un’opera meravigliosa e completa, firmata da uno dei cantautori più meritevoli e importanti della storia della nostra canzone. Da attraversare, assolutamente.
Credits
Label: Woodworm – 2014
Line-up: Paolo Benvegnù (voce, basso, chitarre acustiche ed elettriche, programmazioni, sintetizzatori, cori) – Michele Pazzaglia (sound engineering, sintetizzatori) – Luca Baldini (basso, pianoforte) – Andrea Franchi (batteria, chitarre acustiche ed elettriche, sintetizzatori, pianoforte preparat) – Matteo Carbone (chitarre acustiche ed elettriche, pianoforte, sintetizzatori) – Guglielmo Ridolfo Gagliano (basso, chitarra elettrica) – Ciro Fiorucci (batteria elettronica) – Francesco Chimenti (violoncello) – Emanuela Agatoni (viola, violino).
Registrato Fra Jam Recordings E Farm Studio Factory Mixato Allo Studio Jork Di Villa Dekani (SLO) Da Michele Pazzaglia
Masterizzato Da Giovanni Versari Presso “La Maestà” Di Tredozio
Produzione Artistica Paolo Benvegnù E Michele Pazzaglia.
Produzione Esecutiva Woodworm Music.
Fotografie e art-work Mauro Talamonti ©2014
Tracklist:
1. Nello spazio profondo (Primo piano)
2. Una nuova innocenza (Secondo piano)
3. Nuovosonettomaoista (Terzo piano)
4. Avenida silencio (Quarto piano)
5. Life (Quinto piano)
6. Feed the destruction (Sesto piano)
7. Stefan Zweig (Settimo piano)
8. Orlando (Ottavo piano)
9. Divisionisti (Nono piano)
10. Piccola pornografia urbana (Decimo piano)
11. Hannah (Undicesimo piano)
12. Sempiterni sguardi e primati (Dodicesimo piano)
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