A due anni dall’album d’esordio, La bella presenza, il cantautore torinese Ilario Rosso torna con Secondo me i buoni. Undici tracce, più una bonus track, per raccontare con disincanto e buoni giochi di parole la società liquida in cui viviamo imbambolati di tecnologia e resi impotenti di fantasia. Un cantautorato in cui pop e ballate folk, canzoni piano e voce, aperture di archi e fiati creano melodie che ricordano balere e bettole in cui tirare la notte fino al mattino. Citando pezzi di storia cantautorale italiana, da De Andrè a Dalla, passando per De Gregori, IlaRosso racconta storie di vita ritagliate in una società ipnotizzata dalla tivù e dalla foga calcistica, dalla più scellerata competizione tra simili, cercando i buoni e trovandoli sempre e solo quando ormai sono I Morti. Ironia e autoironia tratteggiano una generazione Inconcludente che rimanda sempre a domani l’oggi mentre il tempo scorre nei luoghi comuni della Filastrocca dei Mesi. Un album interessante in cui si torna ai temi cari ai vecchi chansonnier nostrani: la notte, gli ubriaconi, le bettole, il carcere, l’amore, la società. Al di là dei referenti che chiama in causa, questo è un lavoro che, allo stesso tempo, è ben radicato nell’alveo della società liquida di oggi in cui quando si vive si vive soli, lo scopriremo solo morendo (Casi popolari).
Credits
Label: INRI – 2014
Line-up: lario Rosso (voce, chitarra classica e acustica) - Sergio Maiandi (basso con e senza tasti) – Gabriele Montanaro (violoncello, fisarmonica, pianoforte e tastiere, armonica) – Valter Piatesi (batteria)
Tracklist:
- Canzone dei Murazzi
- Casi popolari
- Cerco l’azzurro
- Inconcludente
- Filastrocca dei mesi
- Ballata degli ultimi ubriaconi
- La storia è sempre quella
- Galeotto e Libertà
- I Morti
- Il tango dei puri
- La canzone cafona
- Rap_Porto
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