Dopo la tappa di Milano e Vasto (Siren Festival), Tycho ritorna in Italia. Questa volta il palco è quello dell’Estragon di Bologna.
Un bel tour quello dell’artista californiano & Co, per l’occasione accompagnati dal musicista elettronico Christopher Willits in compagnia del suo nuovo lavoro Opening.
Nonostante lo scarso pubblico presente al momento dell’apertura, Willits è puntualissimo, costretto da una scaletta precisa. Il pubblico pian piano aumenta di numero incominciando ad apprezzare i fluttuanti suoni che invadono l’atmosfera; è vero, probabilmente il concerto sarebbe stato più apprezzato in un’altra location (magari più intima), però il risultato è comunque buono. Lo spettacolo va oltre la musica, reggendosi anche su immagini e filmati che si alternano sullo sfondo: nuvole, alberi scossi dal vento e onde del mare, contribuiscono a rendere l’atmosfera molto rilassante.
Si va avanti. Il tempo di apportare piccole modifiche al palco ed il protagonista vero della serata, Tycho (all’anagrafe Scott Hansen) entra in scena insieme a Zac Brown (basso e chitarra), Rory O’Connor (batteria) e Joe Davancens (tastiere e synth).
Si parte con Adrift, tratta dal penultimo album Dive, e si prosegue poi con le recenti Apogee, L e Dye. Il pubblico sembra entusiasta e si lascia trasportare con molta facilità dai suoni puliti, profondi e orecchiabili. C’è chi chiude gli occhi e immagina di viaggiare, chi invece osserva attentamente il palco cercando di individuare l’origine di tali suoni. Si continua rispolverando Past Is A Prologue, album del 2006, proprio con l’omonimo brano e PBS che manda in esaltazione la folla, un morbido delirio, partecipato ma assolutamente composto.
Dopo la consueta uscita di scena, Tycho rientra sul palco, questa volta da solo: per lui è il momento di un solo musicale di tutto rispetto, con più bassi, più energia e più appeal; l’ingresso degli altri componenti aiuta a riscaldare gli animi più assopiti (la stanchezza inizia a fare la sua parte, è pur sempre un maledetto lunedì sera). Gli ultimi due pezzi presentati sono Awake e Montana, proprio i due brani più popolari, per un perfetto finale tra musica e proiezioni di splendidi visual sulla band e sullo sfondo del palco.
Il concerto finisce così e il gruppo saluta il pubblico, che ancora estasiato ed ormai pieno di sensazioni più che positive ricambia il saluto con un grosso applauso.
Quello di Tycho è stato un live interessante e piacevole, forse un po’ troppo morbido nei suoni e nelle emozioni trasmesse da questo cocktail estivo e glamour che è la musica del musicista californiano… ma lo abbiamo già detto: in fondo è un maledetto lunedì sera, e non si può esagerare.
(Si ringrazia Locomotiv per la collaborazione)
Gallery fotografica di Emanuele Gessi