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Le nostre vacanze sono finite – Riva

Cover_RIVAGigi Riva non è stato un semplice giocatore di calcio che ha militato per tutta la sua intera carriera nel Cagliari, ma è stato ed è il simbolo dell’appartenenza, della coerenza in nome dei valori sacri della vita. Cercare di realizzarsi in un contesto non facile come quello di vincere lo scudetto con il Cagliari ha avuto qualcosa di eroico, diventando una metafora esistenziale. Questo tipo di eroicità è quella che in questa società della crisi perenne vorrebbero raggiungere i trentennni raccontati dai napoletani Riva.  Putroppo questi anni non sono quelli sessanta/settanta dove i valori venivano prima di tutto ed in nome di questi c’era sempre un’ultima possibilità, un ultimo sogno da poter realizzare. Per i Riva c’è la constatazione che l’unica via d’uscita non c’è, restano solo voli pindarici e volontà di potenza implosa come:  la fuga su un altro mondo che non esiste  nella titletrack Le nostre vacanze sono finite; pensare di fare una rapina al centro commerciale per una cena d’amore in Io&Te; avere l’idea di fare un colpo di stato, la guerra civile, la rivoluzione ma sempre dal proprio letto con un ipod nelle orecchie ne Il palinsesto della RAI; voler essere intervistato per raccontare quello che sei e diventar finalmente famoso in Marzullo. Con la consapevolezza che La felicità non si può comprare forse solo un sogno gratis si può sempre ancora realizzare ed è quello Normale di andare d’inverno al mare. Questo cantautorato della disillusione esistenziale è sviluppato non con l’ironia scanzonata  sfoggiata anche da Lo Stato Sociale o I cani,  ma i Riva lo fanno con un piglio pro-attivo ed originale. Non stiamo parlando di esternazioni, vomiti di critica sociale senza valenza di canzone. A livello sonoro ogni brano è curato nel dettaglio, le strutture armoniche si poggiano su fraseggi di chitarre mai banali molto moderni seguendo le lezioni di band come Grizzly Bear o Local Natives, dove l’uso dell’elettronica è lì ad esaltare l’anima folk-pop e non a camuffare la poca sostanza compositiva come invece tante band usano ormai fare. C’è versatilità ritimica grazie a programmazione e celle ritmiche del co-produttore artistico Giuliano Dottori. La voce di Nicola D’Auria è molto particolare, è molto maturata rispetto all’esperienza Onirica, ha la capacità di modularsi tra registri alla Rino Gaetano come ne Il palinsesto della RAI e alla Luigi Tenco come ne La felicità non si può comprare. I Riva esordiscono alla grande perchè  rappresentano i giovani che questi anni vogliono vinti e che invece sanno costruire qualcosa di sincero e valido senza stratagemmi, puntando sul proprio talento. Le nostre vacanze sono finite è un disco che vi farà sentire l’amarezza di un gabbiano a cui hanno spezzato le ali ma che riesce a sopravvivere sulla riva del mare, aspettando e sognando il giorno in cui potrà di nuovo volare. 

Credits

Label: Full Heads – 2014

Line-up: Nicola D’Auria (voce, chitarra) – Antonio Sorrentino (chitarra, cori) – Simone Morabito (basso, cori, tastiere).

Tracklist:

01. Le nostre vacanze sono finite
02. Io&Te
03. Stupidi e Vecchi
04. Il palinsesto della Rai
05. Marzullo
06. Normale
07. Non ho l’età
08. Viola
09. Un posto che non esiste
10. La pensione
11. La felicità non si può comprare

Link: Facebook.

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