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Ballyturk – Teho Teardo

recensione_TehoTeardo-Ballyturk_IMG_201412La musica italiana è ricca di talenti che ciclicamente vengono esaltati per poi essere abbandonati. Il provincialismo ce l’abbiamo nell’anima e sopportare l’idea che un musicista nostrano trovi soddisfazioni e gratificazioni anche all’estero ci sta bene per un annetto, forse due, poi ci pare troppo. Questa è una malattia che affligge la critica musicale italiana e di conseguenza il pubblico, ma la speranza per debellare questo virus è rivolta a Teho Teardo.
Teho Teardo, musicista compositore di Pordenone da tempo collabora con diversi artisti di calibro internazionale, dal cinema al teatro fino alla fotografia. L’album Still Smiling e il successivo ep Spring sono perle rare che solo due geniali menti potevano creare insieme, ovvero quelle di Teardo e Blixa Bargeld degli Einstürzende Neubauten.
Non avrebbe senso ora elencare tutti i lavori che hanno visto protagonista Teho Teardo in questi ultimi anni (i più recenti Music for Wilder Mann e Le Retoir à la Raison di Man Ray): ora vogliamo parlare di Ballyturk.
Ballyturk è un’opera teatrale scritta e diretta dal drammaturgo irlandese Enda Walsh; sul palco Cillian Murphy (attore di caratura internazionale) e Mikel Murfi. Un dialogo costante, potente, un viaggio nella psiche, nel torbido delle anime, ad osservare gli equilibri e la loro precarietà.
Enda Walsh ha voluto Teho Teardo per le musiche, e così tutta la colonna sonora dell’opera è scritta dal compositore italiano che poi ha pubblicato l’omonimo disco trasformando questo suo lavoro in un vero e proprio album strumentale.
C’è una perfezione complessa che si muove su più livelli. Ogni brano contiene una melodia piuttosto immediata che si fissa in mente e culla l’ascolto in modo cupo ed impressionante, ma la vera magia è sotto questo strato. Lì sono celati incastri di suoni fluidi e melliflui, rumori di diversa natura, paesaggi sonori claustrofobici.
Seppur suddiviso in otto brani, Ballyturk è un disco da ascoltare tutto d’un fiato, perchè solo nella sua interezza, goccia dopo goccia, riesce a scavare nel profondo. Al buio, con il volume alto quanto basta per poter godere di tutte la complessità sonora.
Ascoltarlo significa arrivare a toccare con la mente il legno degli archi, percepire la tensione delle corde, riconoscere l’attesa che vive ogni tasto e bottone, lasciarsi suggestionare dal fatto che al violoncello suoni la musicista presente nel famoso Unplugged in NY dei Nirvana, perdersi nella profondissima voce di Cillian Murphy, focalizzare le dita sul basso che fu dei Fugazi, ritrovarsi al centro di un teatro irlandese mentre nel silenzio più totale puoi sentire persino qualche lacrima scavare una guancia.
Scritto e realizzato per un’opera teatrale, il disco ha l’ovvio limite della mancanza di una visione completa sul lavoro di Teardo, assumendo quindi la forma di una magnifica opera ma non completamente comprensibile; oppure è forse solo l’animo umano ad esserlo.

Credits

Label: Specula – 2014

Line-up: Teho Teardo (baritone guitar, electric and acoustic guitars, rhodes, bass, autoharp, celesta, springs, synths, electronics, taisho koto, piano) – Cillian Murphy, Mikel Murfi (voices) – Joe Lally (bass) – Lori Goldston (amplified cello) – Martina Bertoni, Nick Holland (cello) – Stefano Azzolina (viola) – Vanessa Cremaschi, Elena de Stabile (violin)

Tracklist:

  1. Poisonous his envy
  2. Kitchen, infinity
  3. Foreboding
  4. I thought we knew everything there was to know
  5. Let’s no talk about us
  6. Just maybe
  7. It needs a death
  8. The outside force

Link: Sito Ufficiale, Facebook

I thought we knew everything there was t know – YouTube

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