Abbiamo incontrato un visionario, un poeta. Uno che ha messo dentro le canzoni i più sentiti trattati d’Amore, quello grande, grandissimo che ci porta in alto rivelandoci la consapevolezza dell’essere umani, nel bene e nel male.
Abbiamo incontrato Paolo Benvegnù, uno dei cantautori più ispirati dei nostri anni. Sarà stata notte fonda, alba rosa o giorno pieno. Forse pioveva o forse scoppiava la primavera. Difficile dirlo in un tempo senza tempo, quando tutto si ferma e niente si trattiene. Poche battute, nella hall dell’Earth Hotel. Musica, vita, Amore, grandezze, bassezze. Abbiamo parlato di uno dei dischi più emozionanti del 2014… abbiamo parlato di noi.
A volte solo due parole condensano un mondo. La visione di un mondo. Earth. Hotel. Sembrano quasi sinonimi. Specchio l’uno dell’altro, mentre riflettono la Vita, l’Amore.
Siamo tutti. Potenzialmente. Creatori di mondi immaginari. Mondi vivi. Perciò Di A-mors. Mondi di non-morte. Siamo fortunati. Ricordiamocelo.
Il tuo Hotel sembra un luogo fuori dalle coordinate di spazio e di tempo. C’è un alone di sospensione su tutte le figure, su ogni dettaglio… Si sente il peso e il vuoto dell’assenza…
Sicuramente è al di fuori dello scenario storico che stiamo vivendo. O quantomeno non contepla le regole della nostra società. Sono piccoli pensieri di necessità. Nulla di superfluo. E sì. Le Assenze, anche.
Figlio. Questa parola più di tutte mi ha colpita. Se dovessi scegliere una sola parola per dire il tuo disco, direi questa…
Si. Figlio, mondo, sete.
Posso chiederti i tempi e i luoghi di gestazione di Earth Hotel?
Due anni di ricerca del vuoto. Due giorni per trovarlo. Sei mesi per registrarlo. Una vita per negarlo.
Parlami di Nuovosonettomaoista… Della diseducazione al sentimento…
Nuovosonettomaoista non è troppo distante dallo scenario che prefigurava Pasolini quando parlava dell’Evaporazione del Senso del Sacro. Potrei fare mille esempi. Ma ne propongo uno per tutti. Fermatevi in uno spazio collettivo, pieno di gente. Guardatevi intorno. Scoprite, negli umani, soavità e mostruosità. È semplice e non costa nulla. Ed è molto istruttivo.
Suggestione 1. Sento Orlando e Sempiterni sguardi e primati due brani vicinissimi…
Sono semplicemente una visione aerea degli abissi. E della Terra da raggiungere per salvarsi.
Suggestione 2. A proposito di Sempiterni sguardi e primati, mi è tornata alla mente la scena finale di Tree of life di Malick. La separazione ci fa vagare, ci fa perdere, ci spinge verso un punto di cui abbiamo bisogno. “Eppure è tutto vero/ anche se non c’è niente”. Un paradosso che schiude una potenza emotiva e lirica straordinaria. Questo è essere umani. Questo è l’Amore…
Così sono io. Così mi figuro un essere senziente. Ma sono un ottimista, ahimè.
Earth Hotel e Piccoli fragilissimi film…
Il rapporto tra la Ninfa anelante (pff) ed il Cielo Minaccioso. Ed il Mare in Tempesta.
Potrebbe un tuo brano di questo disco riempire lo spazio di un film che hai amato?
Credimi. Se amo ogni Cosa è proprio perché non ci Sento nulla di me all’interno. Ecco perché non posso rispondere a questa domanda. Posso solamente dire che ciò che mi interessa è che tutto si esprima compiutamente. E diventarne fruitore è un privilegio sempre.
Dimmi dei suoni che hai scelto per Earth Hotel…
Molto, quasi tutto, a livello sonoro è stato compiuto da Michele Pazzaglia. Io ho cercato semplicemente di essere un compagno di giochi simpatico. Non riuscendoci per lunghi tratti. Però, ho ammirato la dedizione e la coerenza di Michele in ogni frangente. Davvero un uomo da sposare..
C’è un brano, tra tutti, che ti ha sorpreso e innamorato in modo viscerale al punto da considerarlo il cuore di Earth Hotel?
No. Perché Tutto innamora solo nel passaggio. E non voglio trattenere nulla.
Il motivo principale che, oggi, ti spinge a scrivere, a girare l’Italia per incontrare gli altri attraverso la tua musica…
Sorridere. Guardare i sorrisi. I Gesti dell’Altro. E poi ancora Perdersi in ogni cosa ignota.
E ora scegli tu una parola, una sola per dire Earth Hotel…
Hannah.