Alzate la testa al cielo, osservate il lento fluire delle nuvole… ecco perdetevi in quel quasi statico procedere e proverete il mood di questo album di esordio del cantautore sognatore napoletano Antonio Firmani. I germi di un certo spessore li avevamo già intravisti nell’embrionale Ep The 4th Row. In queste nove tracce la scrittura è sempre chiaroscura, un sweet-sad-pop dove emerge un’attitudine pianistica alla John Grant ed una predilezione per magiche atmosfere nordiche alla maniera del progetto Death Vessel di Joel Thibodeau. Vite sospese con tanta volontà di potenza inespressa sono il nucleo tematico-lirico del disco. Certamente The givin’tree e 22 sintetizzano la cifra stilistica dell’intero lavoro. E’ un disco delicato che cura il dettaglio sonoro, nel brano strumentale Supermela sembra di ascoltare qualcosa di Yann Tiersen. Nella bonus track Il professore, unica cantata in italiano, Antonio incontra un altro grandeo cantautore partenopeo: Gnut, regalando uno dei momenti più emozionanti dell’album. Per noi non è un ottimo esordio, per noi è una conferma.
Credits
Label: Autoprdotto – 2014
Line-up: Antonio Firmani (Vocals, Piano, Rhodes,Toys) – Antonella Bianco (Guitars, Toys, Keyboards, Back vocals) – Antonella Cerbone (Bass guitar, Back vocals) – Luigi Fabozzi (Drums, Glockenspiel).
Tracklist:
01. The Inheritance Of Loss
02. No Fly Zone
03. Last Two Years
04. The 4th Row
05. The Givin’ Tree
06. Supermela
07. 22
08. A Finger In The Brain
09. And That’s Why I’ll Always Miss You
10. Il Professore Feat. Gnut
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