Arriva dalla maremma grossetana a cantare i suoi semplici e ironici voli pindarici Lucio Corsi. Ad Aprile è uscito Vetulonia Dakar, un ep di 5 brani ed ora viene pubblicato un disco che accorpa anche Altalena Boy, un altro ep con 5 pezzi prodotti da Federico Dragogna (produttore de Le Luci Della centrale Elettrica, Iori’s Eyes e dei Ministri).
L’armonica di Corsi brilla di nostalgia dei Colli toscani e cerca il sole della sua terra: Dinosauri è una sincero ritorno ai posti lasciati indietro, sì perché a lui “piace la terra” e a Milano c’è poco spazio per fantasie naturistiche. Scanzonata ed ironica è Alieni arrangiata da bravo menestrello folk con aspirazioni da giramondo. Un giramondo, forse più un alienato fanciullino che s’ostina a non crescere. Anche se canta della terra, del miele e dei campi da giochi, ha una spiccata predisposizione per il punto di vista dall’alto: c’è sempre il cielo nei suoi brani, soprattutto quando a squarciagola ci racconta come “L’Astronave parte dal letto, sfonda il soffitto e tocca il naso del cielo”. Chitarre veloci e trasognate alla Bennato, con un po’ d’eco a Gaetano, accompagnano creaturine sghembe fatte vivere tra rime disordinate ma gustosissime come in Godzilla. Un personaggio un po’ sfuggente. Forse inizialmente assimilabile a un Brondi o a un Brunori ma poi, di colpo, mentre lo si ascolta si scivola via dall’ovvio. Le melodie affettate qua e là, la voce spremuta a tratti in un po’ d’acidità regalano una prospettiva diversa del cantautore toscano. Canzone per me chiude un disco esordio davvero curioso. In equilibrio tra misantropie lunatiche e racconti di strada tra Grosseto e Milano.
Credits
Label: Picicca- 2015
Line-up: Lucio Corsi
Tracklist:
- Altalena boy
- Alieni
- L’Astronave
- Godzilla
- Migrazione generale dalle campagne alle città
- Dinosauri
- Soren
- Le api
- Cocomero
- Canzone per me
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