Parliamo dieci lingue ma non sappiamo dirci addio è il primo album de La Monarchia, esplosivo gruppo toscano che, dopo numerose performance live nel proprio territorio, contornate da aperture ad artisti di livello come Teatro Degli Orrori e Pierpaolo Capovilla, ha deciso di esordire in modo ufficiale. Un disco di undici brani che rappresenta sia un punto di arrivo ma anche un nuovo inizio, parafrasando le dichiarzioni della band. E’ un grosso scatolone che i quattro ragazzi hanno voluto riempire con idee e pensieri sul mondo attuale, soprattutto dal punto di vista sociale. Si toccano dunque tanti temi: la convivenza viene affrontata in Sei come me, l’abbandono e la solitudine in Ti vedo e Porpora, due brani dal contenuto simile ma musicalmente differenti; in Perdere ed Insieme traspare l’angoscia e la paura che attanaglia un uomo nell’età adulta a discapito dell’infanzia vista come età senza turbamenti. Stabilità racconta invece l’instabilità di ritrovarsi soli dopo una storia d’amore; Novembre è un intenso addio ad una persona cara.
Tracce molto eterogenee, con musicalità intense e crude ma anche dolci e leggere, definiscono nel complesso un bel lavoro che lascia trasparire quel senso di desiderio e speranza di una risoluzione delle preoccupazioni solite e a volte inutili che affliggono l’individuo.
Credits
Label: Dischi Soviet Studio/Audioglobe – 2015
Line-up: Giulio Barlucchi (voce, Basso) – Lapo Nencini (batteria) – Matteo Frullano (chitarra, piano) – Vincenzo Marolda (chitarra)
Tracklist:
- Sei Come Me
- Ti Vedo
- Iena
- Non Esco Più
- Evitare Tutto
- Perdere
- Insieme
- Porpora
- Nervi Saldi
- Stabilità
- Novembre
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