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Eugenio in via di Gioia – Lorenzo Federici

recensione_EugenioinviadiGioia-LorenzoFederici_IMG_201502Quando si scopre che il nome della band in questione non è altro che l’accrocchio di ¾ dei nomi dei componenti del gruppo, ovvero del cantante EUGENIO Casaro, del fisarmonicista Emanuele VIA e del batterista Paolo DI GIOIA e che il titolo dell’album è semplicemente l’anagrafica completa del quarto elemento, nonchè bassista, si intuisce già, a grandi linee, che non siamo davanti alla convenzionalità fatta musica.
Citare Elio e le storie tese sarebbe un tantino pretenzioso, ma, per capire il quadro, la strada percorsa è quella del cantautorato ironico e goliardico.
Lorenzo Federici, inteso come album e non come bassista, è uscito per Libellula/Audioglobe lo scorso dicembre e segue l’EP di esordio del gruppo torinese, dal titolo altrettanto ironico, EP Urrà, uscito nell’agosto 2013, completamente autoprodotto e finanziato con una campagna attraverso Musicraiser.
10 brani che riportano alle origini di strada del gruppo, nato come busker, con l’aggiunta di venature swing, cantautorali italiane, baleristiche e nu-folk per alcuni versi (in fondo se i Mumford&Sons avessero ascoltato Fred Buscaglione da piccoli, adesso suonerebbero così).
Si parte con Argh! che riporta alla luce una delle più controverse domande per chi frequenta i concerti: sono gli artisti a presentarsi sul palco sempre più tardi o è il pubblico ad andare nei locali con molta calma? Il quesito è portato avanti su una melodia folk con un gioco di cori e controcanti a rendere ancora più scanzonata l’atmosfera.
Ho perso nasce per essere un inno ai perdenti, numericamente superiori ai vincenti, per definizione. Se i Queen si sono dedicati a quest’ultima categoria, gli Eugenio in via di gioia, invece, si rendono paladini dei più deboli.
Si passa poi al problema degli acquisti seriali e alla smania di possedimenti con Pam fino ad arrivare ad un’analisi del microcosmo che, in estate, si riversa sui litorali nazionali: Zoo Balneare, dove impera l’eterna lotta sociomorfologica spiaggia libera vs. lettino ed ombrellone.
Gli Eugenio di via di gioia riescono a far sorridere: i testi sono ben strutturati e l’ironia utilizzata è calibrata e non eccessiva, cosa, tra l’altro, spesso difficile da equilibrare senza cadere nella banalità o volgarità.
Le melodie sono semplici, il che aiuta non poco la riconoscibilità del brano; a volte però sono davvero troppo semplici, con ritornelli ripetitivi e forse troppo ridondanti (Noi adulti, Troppo sul seriale)
Un disco scritto e composto per divertire e per far sorridere della quotidianità; un disco che cerca di riuscire nel suo intento senza tante altre pretese.

Credits

Label: Libellula/Audioglobe – 2015

Line-up: Eugenio Casaro (voce) – Emanuele Via (fisarmonica) – Paolo di Gioia (batteria) – Lorenzo Federici (basso)

Tracklist:

  1. Argh!
  2. La cosa peggiore dell’universo
  3. Ho perso
  4. Non ancora
  5. Ottetto di stabilità
  6. Noi adulti
  7. Egli
  8. Pam
  9. Troppo sul seriale
  10. Zoo balneare
  11. Il mondo che avanza (ghost track)

Links: facebook

Lorenzo Federici – streaming

Argh! – video

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