I Fakir Thongs sono un’interessante band modenese all’esordio. Giovani, ma non degli sbarbi, con il loro Habanero stupiscono e convincono. Rock, sano e graffiante rock, finalmente! In tempi dove quasi tutti i progetti musicali sembrano virare verso il pop e l’elettronica, i Fakir Thongs propongono un succulento mix di stoner, blues e progressive.
Il disco si apre con la ruvidissima Storm: in aria un gran polverone di chitarre, la voce pulita ed educata (al rock) ed un ritornello ossessivo. La title track, Habanero, percorre le strade desertiche di Queens of the stone age incrociandolo con un hard rock vintage di stampo Deep Purple.
Seven è un brano quasi interamente strumentale spiccatamente seventie’s dove le chitarre si intrecciano e si arrampicano sulla ripidissima scalinata che viene scavata nella roccia da un pesante basso.
Rifle down blues cavalca un cavallo imbizzarrito tra i canyon americani insieme a Josh Homme, Angus Young e James Iha. Mentre Pouring Water si incendia, Pledge rallenta e si posa su un tappeto di suoni freddi e lisergici per poi tornare ad un saturissimo suono dove basso e chitarra riempiono ogni spazio.
Fakir Jimmy è un brano che si spinge verso sonorità anni ’90, più frizzante e meno pesante; Through the Chimney sul finale lancia vere e proprie stilettate mortali; Nothing Really Happens vince per il suo azzeccatissimo riff e dialogo chitarra-batteria, oltre che per il ritornello orecchiabile.
L’album si chiude per Domus De Janas, una lunga divagazione sonora psycho-blues.
Chitarra e voce non sono niente male, ma ciò che rende davvero piacevole Habanero è l’agilità dimostrata dalla band nello spostarsi in modo repentino e radicale da un’ambientazione all’altra, anche all’interno dello stesso brano.
I Fakir Thongs non hanno inventato nulla ma sono riusciti a fare propri diversi generi musicali shakerandoli in un efficace cocktail, ovviamente piccante.
Credits
Label: Autoprodotto – 2015
Line-up: Alex (cori e basso) – Bruno (batteria) – Alessio (voce e chitarra) – Olli (synth)
Tracklist:
- Storm
- Habanero
- Seven
- Rifle down blues
- Pouring water
- Pledge
- Fakir Jimmy
- Through the chimney
- Nothing really happens
- Domus de Janas