Kenny Anderson o King Creosote è l’indipendenza in musica. Più di 40 album in poco meno di 20 anni, in edizioni speciali in vinile vendute perlopiù ai concerti e la creazione della label/collettivo Fence, tanto per dirne un paio. Uno così, dopo 15 anni di attività un po’ underground, un giorno realizza un album insieme a Jon Hopkins (Diamond Mine – 2011), mettici pure che il disco è di una bellezza sconvolgente e boom: nomination per il Mercury Prize e una carriera che sembra cominciare di nuovo.
From Scotland With Love non è soltanto, in sé, un album: è bensì immagine, suono, una lettera d’amore alla sua patria multisfaccettata, un film poetico. Il progetto nasce per il festival culturale che accompagna i Giochi del Commonwealth di Glasgow del 2014 e si tratta di una collaborazione (un’altra!) con la regista Virginia Heath. Quest’ultima, su commissione, realizza un film che attraversa la storia della Scozia utilizzando materiale di archivio e affidando a King Creosote quella che è la vera e propria spina dorsale sonora di una pellicola senza traccia alcuna di narrazione o interviste.
E allora si apre una finestra magica su un passato fatto di orde folli che freneticamente accorrono verso il mare, le lacrime degli emigranti costretti a lasciare la patria, le urla dei minatori che protestano per un futuro migliore per i propri ragazzi. Ci sono le comunità, gli uomini e soprattutto le donne (apprezzabile anche il richiamo alla prospettiva femminile attraverso l’uso delle voci), come la ragazza pescatrice che si agita per il ritorno dell’amato (Cargill) o la dichiarazione d’amore di One Floor Down. Ci sono i bambini di Bluebell, Cockleshell, 123 che con l’innocenza canzonatoria infantile intonano una filastrocca che parla semplicemente del morire. Musicalmente, il lavoro si pregia di melodie bellissime, dinamiche gestite ed enfatizzate a perfezione (il gioco tra i piano e i forte è da orchestra sinfonica), arrangiamenti deliziosi che sempre aggiungono e mai invadono. Ci sono momenti godibilissimi come la upbeat jazz polka Largs con un bellissimo assolo di clarinetto, il beat quasi kraut con tanto di synth di For One Night Only o quella Miserable Strangers che è un capolavoro di arrangiamento. Nonostante sfilino così tanti temi e vite diverse, il disco suona molto unificato e per niente dispersivo. Come un circolo, si apre e si chiude con la stessa melodia, introdotta intimamente nell’apertura da brividi con accordion in solitaria a prestare tappeto alla voce che arriva ad intonare in falsetto “you promised me a feeling/something to believe in/you promised me a feeling/now you promised to be real”, e ripreso in chiusura dagli archi, arrangiati con gusto magistrale da Pete Harvey, ad impreziosire il minimalismo.
Così, tra immagini e musica, attraverso la narrativa di Creosote e la sua capacità di raccontare i piccoli momenti di ogni giorno vengono passati in rassegna temi universali quali amore e perdita, lavoro e svago, resistenza ed immigrazione, lotta per la giustizia. Sono storie. Storie che potrebbero essere quelle dei nostri nonni o bisnonni, storie che è possibile percepire, raccontate come se stessero accadendo nell’attimo presente, con quel sapore scozzese che tralascia gli stereotipi (non c’è neanche una cornamusa!). C’è empatia ma non sentimentalismo smielato e c’è leggerezza.
Quello che pervade From Scotland With Love è uno spirito essenzialmente e puramente folk, nel suo significato antico e profondo della parola: gente, gente comune.
Credits
Label: Domino Records – 2014
Line-up: Kenny Anderson (vocals, accordion, wine glasses, acoustic guitar), Derek O’Neill (piano, keyboards, organ), Andy Robinson (drums, percussion), Pete MacLeod (bass), David MacAulay (electric and acoustic guitar, keyboards, synths, banjo, mandolin, percussion, backing vocals), Kevin Brolly (clarinet), Pete Harvey (cello, strings arrangements), Asher Zaccardelli (viola), Emma Peebles (viola), Kate Miguda (violin), Paul Savage (drums), Grant Keir (backing vocals, percussion), Amy MacDougall (backing vocals), Louis Abbott (backing vocals), Jill O’Sullivan (backing vocals), Jenny Reeve (backing vocals), Emma Pollock (backing vocals), Beatroute Street Singers (vocals)
Tracklist:
- Something To Believe In
- Cargill
- Largs
- Miserable Strangers
- Leaf Piece
- For One Night Only
- Bluebell, Cockleshell, 123
- One Floor Down
- Crystal 8s
- Pauper’s Dough
- A Prairie Tale
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