Ludovico Einaudi
Taranta Project
Nel 2010 Ludovico Einaudi venne invitato a dirigere l’orchestra della Notte della Taranta e a rielaborare la tradizione della fiammeggiante musica salentina. In prospettiva del lungo viaggio che l’attendeva, Einaudi chiamò con sé alcuni compagni d’avventura come Ballaké Sissoko, (Ludovico Einaudi, Rokia Traorè, Vincent Segal) Justin Adams (Tinariwen, Robert Plant) Juldeh Camara (Robert Plant) e Mercan Dede con i quali aveva già condiviso l’esplorazione di sogni e territori inconsueti. L’esperienza è travolgente. Alle due edizioni della Notte della Taranta è seguita una tournée e la decisione di raccogliere in un album le emozioni di un viaggio straordinario. Il risultato è entusiasmante, il tocco di Einaudi sempre più inconfondibile. I musicisti e cantanti salentini, Antonio Castrignanò, Enza Pagliara e Alessia Tondo per non citarne che alcuni, risplendono come fuochi nella terra nera della tarantola, fusi insieme da un leitmotiv di rara potenza epica e sostenuti da orchestrazioni sontuose e immaginifiche. Un progetto che accoglie e unisce tante espressioni e modi di fare musica, una prova visionaria, potente ed emozionante di grande regia musicale.
“Taranta Project”, realizzato con il sostegno di Puglia Sounds Record, uscirà il 28 Aprile su Ponderosa Music & Art con distribuzione Believe.
L’album è in esclusiva streaming su iTunes per una settimana a partire dal 14 Aprile e sempre su iTunes, è già ai primissimi posti della classifica dei pre order in Italia, Olanda, Australia, Belgio, Russia, Germania, Messico, Svizzera, Uk, Turchia e Canada.
Così Einaudi si esprime in riferimento al progetto:
Taranta Project è il risultato di un processo di rielaborazione del lavoro che ho svolto come Maestro Concertatore della Notte della Taranta, nelle due edizioni, agosto 2010 e 2011.
Il materiale, uno straripante caleidoscopio di suggestioni musicali, è stato oggetto negli anni seguenti di un ulteriore approfondimento, e questo album ne è la testimonianza.
La mia visione, nell’incontro con la musica della Taranta, e’ stata quella di cercare di far rivivere gli antichi canti della tradizione salentina che un tempo venivano usati per scacciare i mali del mondo, stabilendo una rete di connessioni con altre tradizioni e culture musicali, aspirando a creare un linguaggio universale in cui potessero convivere antico e moderno, sacro e profano, tradizione scritta e tradizione orale.
Taranta Project è quindi un progetto che accoglie svariati mondi e modi di fare musica, in cui ciascuno si esprime a livello individuale e al tempo stesso è parte di un grande affresco in cui tutti i linguaggi si amalgamano, si confondono, si annullano, dando vita a un unico flusso corale.
I mondi a cui mi riferisco, e a cui hanno contribuito i numerosi musicisti presenti nell’album, sono quello della musica africana, mediorientale ed elettronica, e in un certo senso anche quello della musica barocca, per le sue strutture a blocchi, i cambi di colore dinamici e armonici improvvisi.
Questo album è frutto di un poderoso lavoro di gruppo. Amici musicisti mi hanno accompagnato in questo viaggio così denso e per certi versi rocambolesco in cui a tratti ho temuto di perdermi.
Primo fra tutti Mauro Durante, che mi ha iniziato alla conoscenza della musica salentina, la mia bussola nella giungla della Taranta.
Il gruppo di voci e strumenti salentini si è lasciato prendere da questa avventura con slancio e finezza musicale ma anche con il calore e la spontaneità di una grande famiglia.
Tra gli ospiti, Mercan Dede e i Secret Tribes hanno impregnato di seduzione medioorientale i ritmi della pizzica mentre gli africani JuJu e Ballake Sissoko hanno spinto la Taranta ancora più vicino a un sentimento ancestrale.
Infine, Alberto Fabris che senza mai scoraggiarsi ha seguito passo dopo passo tutta la produzione, senza il quale Taranta Project forse non sarebbe mai stato portato a compimento.