“Non c’è torto o ragione, è il naturale processo di eliminazione”. Manuel Agnelli raccontava cosi’ qualche anno fa la fine di un amore, come qualcosa di doloroso ma inevitabile, qualcosa di già scritto e di cui bisogna essere consapevoli, non per vivere nella paura e nella lacerante attesa, ma per cogliere pienamente ciò che si sta vivendo.
Ed è da questa consapevolezza che sono partiti i Valentina Dorme per il loro nuovo disco, che esce a sei anni di distanza da La carne.
Sei anni sono tanti, sopratutto in un mondo dove la velocità è diventata preponderante e in un’industria musicale troppo occupata a sfornare singoli pronti per un’immediata e semplice digestione. Ma in questi sei anni ci sono stati tanto studio e tanta cura nella realizzazione di un disco che racconta in dodici brani la presa di coscienza, amara ma necessaria, della naturale estinzione di tutte le cose. Ogni canzone racconta di una fine, quella amara e rancorosa di un matrimonio (Ricordi, cagna?), la morte (Cronaca sportiva minore), la fine del sogno della piccola Giulietta che dopo mesi di prove cade sul palco il giorno della recita (Una Giulietta qualsiasi), la conclusione di un’esperienza di vita (Il circo lascia la città).
La estinzione naturale di tutte le cose non è pero tanto un concept album, ma piuttosto una raccolta di racconti, piccoli frammenti letterari che si ricompongono in un unicum, donandoci il piacere di ascoltare un disco dall’inizio alla fine.
La trama narrativa si inserisce in una struttura musicale che oscilla tra l’indie pop e un indie rock senza estremismi, con rimandi molto chiari come i Massimo Volume di A colpi d’ascia così come è evidente la presenza di Fabio Del Min dei Non voglio che Clara, riconoscibilissima negli archi e nei fiati che supportano, accompagnano e arricchiscono la scrittura di Mario Pigozzo Favaro. Una scrittura che ha il non scontato dono della semplicità. I testi sono lineari, immediati, diretti. Talvolta crudi e senza mezzi termini (Ricordi, cagna?, Waterloo), ma capaci di raccontare emozioni e situazioni in un modo tale da renderli universali.
Credits
Label: Lavorarestanca – 2015
Line-up: Massimiliano Bredariol (Batteria, percussioni,tastiere), Paolo Carraro (Chitarra), Mario Gentili (basso, cori), Mario Pigozzo Favero (voce, chitarra, piano)
Tracklist:
- A colpi d’ascia
- Ricordi, Cagna?
- Cronaca sportiva minore
- Una Giulietta qualsiasi
- Lucidio Sentimenti IV
- Un’altra burla piccola ma buona
- Monsignor Ligresti, caerdinale
- Il circo lascia la città
- Le linee transatlantiche
- Carrarmati
- Waterloo
- Shanghai
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