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Sofia Brunetta – Former

recensione_SofiaBrunetta-FORMER_IMG_201506Dopo essere stata la cantante-chitarrista della band Lola And the Lovers, con i suoi trecento e più concerti in giro per l’Italia (e non solo) tra il 2008 e il 2012, Sofia Brunetta decide di prendersi un periodo di riflessione, per scrivere nuovi pezzi e guardarsi intorno. Si delinea la sua strada. Ama andare in giro per i mercatini dell’usato a cercare vecchi organi giocattolo mal funzionanti, decisivi per la ricerca del suo nuovo sound. L’incontro con il producer Giovanni Ottini aka Sonda è essenziale per condividere questa ricerca, ma era necessario andare ancora più in là, con la mente, fisicamente, e per questo Sofia è partita per un anno in Nord-America. Il gelido Canada ha ispirato la sua scrittura, ed infatti Low, il primo brano di Former, è proprio di questo che parla, di quanto sia bello vivere in un posto nel quale la vita è molto estrema e rigida, insieme alla persona che ami.
Questo primo disco solista è un vero e proprio viaggio all’interno del cambiamento personale e musicale di Sofia, ed ogni brano è un racconto, un insieme di ricordi e di proiezioni future.
C’è movimento, dolcezza, intimità, ed ascoltarlo fa venire voglia di esserci, di far parte di questo piccolo mondo in cui tutto ha senso, in cui Salento e Nord America si uniscono e tutto assume un colore nuovo, anche la splendida voce di Sofia, più matura ed intensa di sempre.
Al disco hanno collaborato molti amici e artisti pugliesi, tra i quali: Carolina Bubbico, Giorgio Tuma, Emanuele Coluccia, Antonio De Marianis e Marco Calabrese dei Bundamove, Simone Prudenzano, Roberto Mangialardo, Gaetano Carrozzo, Daniele Vitali.
La sensazione infatti è quella di essere invitati ad una festa, come nel video di Low, dove magari non conosci nessuno, ma nella quale ti senti a casa, ed il suono ti avvolge e ti fa sentire bene, e puoi lasciarti andare, perché tutto è stabile ed allo stesso tempo libero, morbido.
Tra i brani che preferisco c’è sicuramente Golden Cage, la gabbia d’oro che è l’Italia, raccontata con il rock e il graffio della voce, e il tamburello di Emanuele Coluccia che non è più al servizio della pizzica, ma di un messaggio universale che è innovazione e lontananza, e più si è lontani, si sa, più ci si sente vicini e necessari.
Il Salento capovolto che è raccontato anche nella bellissima copertina del disco, di Valentina Romano, con Sant’Oronzo che cavalca l’onda, il mare, le cozze, il polpo, uniti ai grattacieli delle città di New York e Montréal, e la Tour Eiffel a ricordare le origini francesi di Sofia.
Un album che si può solo amare, in cui estetica e profondità si fondono, ed il risultato è un gioiello da indossare nel posticino più vero che hai dentro.

Credits

Label: Piccola Bottega Popolare/Audioglobe – 2015

Line-up: Sofia Brunetta: vocals, keys, guitar – Ilenia Protino: bass, choirs – Carmine Tundo: drum, choirs – Roberto Mangialardo: guitar – Arranged and produced by Sofia Brunetta and Giovanni “Sonda” Ottini – “Elephant” brass arrangement by Giorgio Tuma – “Man” piano arrangement by Carolina Bubbico, guitar riff by Giancarlo Del Vitto – “Low” choirs arrangement by Sofia Brunetta, Carolina Bubbico, Daniele Vitali – Recorded by Stefano Manca

Tracklist:

  1. Low
  2. Arthur and I
  3. Leaves and Flowers
  4. Elephant
  5. Take Me Somewere
  6. Golden Cage
  7. Saturday
  8. Man
  9. Crossroad
  10. Black Little Star

Link: Facebook

Former – streaming

Low – video

 

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