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Godblesscomputers – Plush and safe

GodblesscomputersIl Veleno di Godblesscomputers, poco più di un anno fa, era composto da campionamenti, immagini e visioni relazionate al tema della natura e alla sua contaminazione sonora.
L’ultima sua pozione synthetica, invece, ha il nome di Plush and safe e le sonorità, così come il tema principale, prendono una strada un po’ diversa dalla precedente.
Facciamo un piccolo passo indietro: Godblesscomputers è Lorenzo Nada, un ragazzo con le infinite pianure della bassa romagna nel dna, ma con i beat elettronici berlinesi nel cuore. All’attivo The last shown (autoprodotto) del 2012, Swanism (Fresh Yo! Label), Lost in downtown (Fresh Yo! Label), Freedom is O.K, Veleno (Fresh Yo! Label/White forest) del 2014. Poche settimane fa l’uscita di Plush and safe per La Tempesta International e Fresh Yo! Label.
Un disco in cui Lorenzo si conferma come sperimentatore ed attento ricercatore; i suoi pezzi sono sempre in bilico tra quelle ritmiche dalle sfumature hip hop (cosa centra l’hip hop con l’elettronica? Andatevi ad ascoltare qualcosa de “Il lato oscuro della costa” e vedrete che riconoscerete qualcuno) e silenzi, tra beat incalzanti ed ampi respiri tra lirismo e malinconia.
Lirismo e malinconia, sì, giusto per smentire ed allontanare ulteriormente l’ormai già lontano di per sè mito che elettronica e samplers si portino dietro solo orde di ragazzini euforici e tunztunztunz.
Dieci tracce per provare ad intraprende il piccolo viaggio emozionale dell’artista, un uomo che è stato ossessionato dal controllo di ciò che lo circondava per molto tempo, e che si è reso conto dell’impossibilità della questione. Per questo motivo a dare il titolo all’album è una citazione dell’artista newyorkese Basquiat, al quale Godblesscomputers è da sempre affezionato: lusso, stabilità come salvezza. Se sei a tuo agio puoi anche permetterti il lusso di pensare. Per Basquiat era una critica alla società newyorkese degli anni 80; letta con gli occhi di Godblesscomputers, invece, si tratta di vedere l’insicurezza, la mancanza di stabilità e controllo come un ostacolo al potersi soffermare per pensare; l’unica soluzione rimane quindi la creatività, l’arte.
Creatività che ha dato vita a tracce in cui il contrasto tra volontà ed impossibilità è ricalcato sonoramente da ossimori ritmici di beat incalzanti e silenzi sospesi: Closer, l’nquieta Leap in the dark e la lisergica Clouds ne sono l’esempio.
Nel complesso si tratta di un lavoro interessante, intenso e personale, in cui si percepisce quanto vi ci sia immerso il suo protagonista; forse, a volte, un album un po’ bulimico considerando il ripetersi nel corso delle 10 tracce di alcuni cliché stilistici. Il rischio monotracciona, se l’attenzione dovesse calare un po’ durante l’ascolto, potrebbe essere dietro l’angolo.
In ogni caso: Godblesscomputers, ma anche i samplers e l’hip hop.

Credits

Label: La Tempesta international/Fresh Yo! Label

Line-up: Lorenzo Godblesscomputers Nada

Tracklist:

  1. Closer
  2. Discordia
  3. Spirits
  4. Leap in the dark
  5. Clouds
  6. Prisoners
  7. Lotus flowers and tears
  8. Light is changing
  9. Touch you
  10. Faces 8 you can’t see me

Links:Sito Ufficiale, Facebook

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