Nell’ultima decade i Nosound sono l’unica band italiana ad essere riuscita ad esportare a livello internazionale il suo credo post-progressive, tanto da guadagnarsi un posto fisso nel catalogo dell’etichetta Kscope (per intenderci quella dei progetti di Steven Wilson, Anathema e The Pineapple Thief). Ulteriore attestato di stima per il progetto di Giancarlo Erra è stato l’invito alla seconda edizione dello Starmus Festival, che si propone di ricercare connessioni tra musica e astronomia e in più in generale tra scienza e arte. Tale manifestazione è organizzata principalmente da Brian May (Queen) e Steven Hawking (lo scienzato dei buchi neri) e si tiene nell’isola di Tenerife. Quale migliore location per il primo live registrato dei Nosound? Immortalare questo evento, tenutosi nell’osservatorio costruito sulle pendici del vulcano spento Teide a 2390 metri, è stato naturale come si attiene ad un tal progetto progressive con derive post-rock cinematiche molto suggestive. Questo live è un’uscita targata come sempre Kscope e quindi predilige non solo il classico formato CD ma anche quello DVD-A per un’immersione sonica 5.1 dolby surround. Inoltre vi è anche un piccolo cortometraggio che alterna immagini on the road del viaggio nei luoghi di Tenerife a immagini notturne del live in bianco e nero, fornendo al tutto un’idea di documentario stile anni settanta veramente particolare. La tracklist è caratterizzata da brani che vanno da Kites e Cold Afterall di Lightdark ai più recenti In My Fears, Wherever You Are e Paralysed di Afterthoughts.
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