Le etichette indie-folk o nu-folk ricevute per gli acclamati predecessori vanno davvero strette alla terza prova in studio degli scozzesi Admiral Fallow. La partecipazione dell’intero collettivo alla fase di scrittura, assieme al lavoro di co-produzione svolto da Cameron Blackwoode e al missaggio di Paul Savage, mette a fuoco brani dagli accenti diversi. Senza le baroccherie presenti nel precedente album Tree Bursts In Snow, si riesce a citare persino i Genesis; ad esempio nelle lievi movenze di piano sul tempo in ¾ di As easy as breathing, dove il canto rauco e denso di Louis Abbott, che a tratti richiama la voce degli Elbow, definisce da subito un rassicurante filo conduttore. E l’atmosfera resta tale anche in occasione della cupa introduzione di Evangeline, aperta lentamente dallo stratificato ingresso di chitarre arpeggiate e dei controcanti trasognati di Sarah Hayes, che duetta con la prima voce in armoniosi intermezzi come in Happened in the fall, la cui scarna ed elementare elettronica arriva direttamente dai Kraftwerk, perdendosi piacevolmente tra torbide chitarre.
Un ruolo imporrtante è recitato anche dal ritmo che a volte diventa epico come in Good luck o nelle tremule onde di Holding the string, talaltre esplora il suo stesso suono nel martellare continuo di legni posto in apertura di Building as foreign.
Se in Sunday il lento arpeggio di piano, in anticipo di battuta, sfocia in una frase arrotata e sospesa che non stonerebbe in contesti progressive o jazz-rock, sono i brevi bozzetti come Salt, costruiti (a dispetto del titolo) sulla dolce cadenza di chitarre quasi in loop, a restituire le origini folk della band, sebbene il sound resti elettrico, come elettrici sono perfino i timbri della batteria nell’urlante Some kind of life.
La complessa struttura di brani come Carousel si fonda sul principio di equilibrio tra le parti. Nessuno strumento sembra prevalere e ciascun inserto, anche il più breve e nascosto, è funzionale alla costruzione di un insieme armonico e misurato come nell’attacco soffuso della corale Seeds, così che l’album suoni come una calda bevanda a base di Liquor and milk che la band serve ai propri ospiti mettendoli a proprio agio davanti ai ceppi ardenti di un camino serale.
Credits
Label: Nettwerk Music Group
Line-up: Louis Abbott (vocals, guitars) – Kevin Brolly (clarinet, keyboards, vocals, percussion) – Philip Hague (drums, percussion, vocals) – Sarah Hayes (flute, piano, accordion, vocals) – Joe Rattray (bass, vocals)
Tracklist:
- As easy as breathing
- Evangeline
- Happened in the fall
- Good luck
- Holding the string
- Sunday
- Building as foreign
- Salt
- Some kind of life
- Liquor and milk
- Carousel
- Seeds
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