Ora o mai più – MinimAnimalist

Emanuele Gessi Album, Recensioni Lascia un commento

Arrivano da Brindisi, hanno suonato sul palco del PrimoMaggio di Taranto e con Ora o mai più ci fanno notare quanto l’arido terreno pugliese sia simile al deserto americano tanto amato da band quali Kyuss e Queens of the stone age, ma non solo. Stiamo parlando dei MinimAnimalist, un power duo chitarra-batteria che ha la particolarità di avere il microfono di fronte alle labbra di chi in mano tiene le bacchette (dettaglio non usuale, capacità non da tutti).
L’esordio dei MinimAnimalist è per certi versi acerbo seppur molto promettente. Basato fondamentalmente su una portentosa irruenza musicale, il canto si inserisce in quattro brani non sempre in modo efficace per via di testi un po’ poveri di contenuti e qualche tratto parlato che sa di ennesima variante a qualcosa di già ripetutamente sentito.
La formula del powerduo immediatamente porta alla mente i più blasonati Bud Spencer Blues Explosion, ma le differenze comunque sono molte. I MinimAnimalist hanno tecnica ma minor virtuosismi, infondono uno stupore di tipo esplosivo e non immaginifico.
Quanto appena detto non gioca però a sfavore dei MinimAnimalist, tutt’altro! Nei dieci brani che compongono Ora o mai più si sente una libertà giovane e pura, che butta le basi musicali per fare in modo che la band, crescendo, riesca a trovare la sua direzione.
In Ora o mai più si percepisce un’urgenza profonda e reale volta ad aprire diverse porte: c’è una componente rock/blues, una prettamente stoner, qualcosa di vagamente metal, riff di stampo doom, sperimentazione vertiginosa (evidente in Dance like Fibonacci e Jdbbd), oltre che voglia di comunicare con testi in italiano per trovare uno spazio definito nel panorama musicale del nostro Stivale.
Dal vivo promettono scompiglio: il rock è vivo, sempre giovane, e i MinimAnimalist sono la dimostrazione che basta una formazione minima per evocare l’istinto animale del rock.