I Blessed Child Opera sono tra i progetti più longevi e intensi della musica italiana, cosiddetta indipendente. Ogni loro disco è sempre stato ben accolto dalla critica di settore. Il progetto gira tutto intorno alla figura di Paolo Messere che, grazie anche alla sua arte di produttore artistico e fondatore dell’etichetta Seasorse Records, ha sempre voluto in evoluzione il sound dei BCO. Il recente settimo disco The Devil and The Ghosts Dissolved, come suggerisce il titolo, è tra i più intimi e biografici della discografia dei BCO. Ci ha colpiti per suoni e parole, non potevamo non approfondirlo in ogni sua sfumatura con Paolo.
Siamo davanti forse al tuo lavoro più intimo e biografico. Quali sono i demoni ed i fantasmi che finalmente si sono dissolti nella tua vita?
In realtà i demoni esistono ancora attualmente, solo che sono interrati in un angolo profondo e lontano della mente… riemergono nella naturale stasi di certe giornate. Quando ho scritto questo disco mi illudevo di una nuova via più trasparente e purificante da percorrere… in realtà erano solo momenti.
La malinconia e la nostalgia sono stati dell’anima positivi o negativi?
Sono stati d’animo, non so dire se essi siano positivi o negativi. Fanno parte di un determinato momento in cui sono vissuti e non so dire neanche se esercitino un potere o una cura specifica per l’evoluzione del mio spirito. Sono una persona malinconica e nostalgica per default.
Il dissolversi dell’oscurità interiore sembra abbia avuto un riflesso anche dal punto di vista del sound. Quali sono le principali differenze rispetto a The Darkest Sea?
Senz’altro ha avuto un suo riflesso più o meno cosciente. In The Darkest Sea il sound è stato influenzato da eventi molto forti ed ero predisposto a imprimerli in musica in maniera prepotentemente diretta. In questo nuovo disco ho voluto far passare la mia parte più indulgente al cospetto della vita che conducevo… molta solitudine di fatto e di pensiero. Il sound che ne è venuto fuori, seppure leggermente più morbido, non ha influito però sulla resa delle emozioni che desideravo esprimere e comunicare.
Ci sono istantanee di momenti fuggenti della tua vita come quelle della Maremma, mondo interno verso mondo esterno, un tema che ricorre nella tua scrittura. Vogliamo approfondire questo aspetto del tuo songwriting?
Sono una persona molto inquieta seppure dall’apparenza calma. La mia esperienza in Maremma non ha fatto altro che tirare fuori queste mie caratteristiche. La calma fuori e l’anima destabilizzata all’interno… una contraddizione in essere che credo non riuscirò mai a equilibrare, tant’è che attualmente vivo in provincia di Catania dove gli stimoli verso il mondo esterno non mancano.
La mia scrittura è assimilabile alle stagioni delle migrazioni… fin quando potrò, seguirò il mio istinto migrante.
C’è anche una canzone sulla figura materna. Ti va di parlarne?
Ho scritto questa canzone in onore di mia madre. Una persona che ha sofferto tanto nella sua vita e che mi ha regalato il suo carattere mite ed indulgente. Avevamo perso mio padre da poco, e la mia era un’esortazione alla reazione ed al ricordo vivo del marito. Ora lo ha raggiunto in pace: mi sembrava giusto dedicarle almeno una canzone.
Nella nuova line-up dei Blessed Child Opera c’è Salvo Ladduca, chitarrista e voce dei Marlowe. Come è nata questa collaborazione?
Salvo è un amico, nonché attuale collaboratore in Seahorse Rec. E’ una persona dalle tantissime doti, sia artistico-musicali che umane. Andiamo molto d’accordo ed ironizziamo spesso sulle vicende umane che girano intorno al nostro vissuto in comune. E’ il perfetto compagno di viaggi. Spero di “viaggiare tanto con lui.”
Invece come è nata la collaborazione con Valeria Sorce, voce in We Can’t Be Rivals of God e autrice dell’artwork del disco?
Valeria è una donna fantastica e fragile nel contempo. Ha delle doti istintive fuori del normale sia come cantante che come scrittrice. E’ favolosa in tutto quello che fa. Compreso il suo campo d’azione principale relativo alla grafica. Ha curato tra l’altro personalmente sia l’ideazione che la lavorazione del video di We Can’t Be Rivals Of God.
Cinque canzoni che in un qualche modo hanno ispirato le atmosfere di questo disco…
Love – And More Again, The Sound – Total Recall, The Go-Betweens – Bye Bye Pride, Swans – Love Will Save You, Sun Kill Moon – Carry Me, Ohio.