“Strana la libertà di ricominciare, cammino ed incontro briciole che riconosco, anche quando ti sembra di aver perso tutto quando se ne è andata solo una parte di te, ciò che era in luce torna nascosto o al proprio posto” (Buio pesto, Tu sbufferai).
È racchiusa nel titolo la sintesi perfetta del secondo album di Ilaria Pastore, Il faro, la tempesta e la quiete.
Due momenti opposti, necessari per ritrovarsi in equilibrio stabile, grazie alla luce di un faro che illumina e inevitabilmente “mette ordine” fuori e dentro.
Sono passati sei anni dal suo esordio dal titolo Nel mio disordine, sei anni complessi e densi, arricchiti da esperienze e decisioni importanti a tratti rivoluzionarie; la più significativa è stata certamente essere tra i protagonisti di Modì (opera teatrale che ripercorre l’ultimo inverno di Amedeo Modigliani), scritta e diretta da Gipo Gurrado, che qui oltre a suonare la seconda chitarra ha curato gli arrangiamenti del disco.
Ilaria ha scelto di intrecciare acustico e contemporaneo senza rinunciare alle ibridazioni come segno di una maturità stilistico-compositiva per una maggiore completezza al progetto solista sìnx, ma anche irrinunciabilmente corale; nonostante ciò la voce è e rimane l’essenza, il fulcro, la bussola di una Babele da abitare.
Una Babele che ospita chiunque accolga il presente come possibilità di vivere ciò che nei ricordi è possibile rievocare,”Vivi adesso la vita che vorresti addosso“. Ricordi e memorie che aiutano a chiudere i cerchi e a far pace o meglio a convivere serenamente con una imperdonabile assenza, grazie ad una vecchia Polaroid che libera dalla polvere, affida al vento segreti e affinità ricoperte.
Da cantastorie a cantautrice per scelta e per urgenza, Ilaria sceglie Il Compro Oro come metafora intenzionale di una vita che sceglie l’autenticità spesso sconveniente ma identitaria, raccontata con saggia ironia.
Al contrario di Soňia e Cěu, Jole esiste, è un’amica preziosa con cui condividiamo davvero paure ed elaboriamo risposte per sentirci vivi per essere ciò che desideriamo.
Ciò che rende Il faro la tempesta e la quiete un’opera preziosa quanto un fiore raro è il coraggio di Ilaria Pastore di riconoscere, ascoltare e decodificare attraverso una canzone straordinariamente empatica un amore percepito dalla prospettiva maschile (Decifrato).
Molto efficace e pregevole la scelta del controcanto di Gipo Gurrado che dà equilibrio e interità al brano.
Ilaria Pastore si mette a nudo un po’ sfacciatamente, invitando chi ascolta a fare lo stesso, a mettere ordine nel presente facendo i conti con il passato e con ciò che ci appartiene in nome della consapevolezza e della condivisione.
Credits
Label: Tiktalik / Rollover – 2016
Line-up: Ilaria Pastore (voce e chitarra) – Gipo Gurrado (chitarre e programming) – Lucio Enrico Fasino (basso) – Enrico Santangelo (batteria) – Mell Morcone (pianoforte)- Floriano Bocchino (piano elettrico) – Saverio Gliozzi (Violoncello) – Marco Fior (tromba) – Khora Quartet (archi)
Tracklist:
- Ricordi migliori
- Jole
- Buio pesto
- Tu sbufferai
- Polaroid
- Compro Oro
- Il dubbio
- Va tutto bene
- Decifrato
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