Mercoledì 31 maggio 2016, in mezzo alle due torri Sefiroth e Melancholia di Anselm Kiefer in esposizione all’Hangar Bicocca di Milano, ho assistito al concerto dei Boredoms gruppo visionario di Osaka.
La loro performance ha introdotto il festival internazionale Terraforma dedicato alla sostenibilità ambientale e sperimentazione artistica, che si terrà a Villa Arconati di Bollate dal 1 al 3 luglio.
Ed è proprio di sperimentazione che si parla quando senti dal vivo i Boredoms. Premetto che non conoscevo il gruppo prima di allora, sono stata incuriosita perché definiti “pazzi” e “troppo sperimentali” quindi volevo testare dal vivo.
Il palco su cui salgono ricorda un ring, gli spettatori possono stare su tutti e quattro i lati, i tre musicisti sono circondati da strani strumenti musicali che sembrano costruiti in casa con oggetti di uso quotidiano (tant’è che a bordo palco ci sono contenitori con dentro posate, mestoli e utensili da cucina che, grazie alle vibrazioni delle due batterie, suonano insieme a loro). Il leader Yamatsuka Eye ha spiegato di aver costruito lui stesso questo strumento con la volontà di riuscire a sentire il suono ancestrale e primitivo.
A questo punto dell’articolo è possibile che possa sorgervi qualche dubbio: tranquilli, è normale, ci sono passata anche io mentre ero sotto al palco/ring e li sentivo suonare. Ero molto confusa durante il loro concerto, credo di non essermi mai trovata in una situazione del genere durante un live e pur non essendo una fan del genere “sperimentale” lo spettacolo musicale è stato stranamente interessante.
Dopo un’intro molto lunga e suggestiva, i Boredoms si animano: Yamatsuka accompagna la band e gli spettatori in un viaggio surreale, pieno di momenti soft alternati a grida e versi gutturali.
Alzando lo sguardo era bello vedere le vette delle torri di Kiefer, quasi intimorenti, la location perfetta per accogliere il concerto di questi incredibili ed indefinibili Boredoms.
Gallery fotografica di Teresa Enhiak Nanni