Un’alba o un tramonto: quella luce che compare all’orizzonte nella copertina di Ultrafun Sword, il secondo album degli ELK, potrebbe essere entrambe le cose.
Fine e inizio, lasciare e prendere, amore e odio. Le contrapposizioni dominano la nostra vita, come è naturale che sia, e gli ELK hanno voluto marcare questa naturalezza che a volte ci fa stare male e altre volte ci fa sorridere. Estremizzando le contrapposizioni, girando attorno all’idea di un evento abnorme rispetto alle nostre piccole vite come il realizzarsi di un’invasione aliena, la band ha dato forma a Ultrafun Sword. Il risultato è eccellente, con un ottimo sound, mai troppo spinto; le due chitarre si rapportano bene agli altri strumenti, cosi come all’elettronica che riveste il tutto con eleganza e dinamicità.
Ispirata dalle musicalità del post-rock, la band italiana suona bene e pulita, non esagera mai garantendo il giusto risalto alla profonda voce di Dario Solini, il cui timbro è davvero interessante. Al disco hanno collaborato anche Giovanni Truppi e Edda, rispettivamente al piano ed alla voce. Nota di merito a Dario Li Causi per la bella illustrazione di copertina.
Amanti del viaggio e dell’esplorazione, gli Elk hanno girato per un anno intero dopo l’uscita dell’album d’esordio World (2014), e da questa esperienza continuano ad affermare che il loro genere è “viaggiare ed esplorare”, nulla di etichettato dunque, piuttosto la volontà di tradurre la musica in un concetto, o viceversa; qualcosa di veramente difficile ma che a loro, come a pochi evidentemente, riesce piuttosto bene.
Credits
Label: Niegazowana Records – 2016
Line-up: Dario Solini (Voce, Piano) – Alessandro Carnevale (Chitarra, Piano) – Giovanni Graziano (Chitarra) – Guido Ghilardi (Basso) – Simone Crimi (Batteria)
Tracklist:
- M. Dugall
- Ultrafun Sword
- The Thaw
- Boulderli>
- Bishop
- Tu Fi Pu
- The Speech
- What’s Below
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