L’ultimo album di Stella Burns, Jukebox Songs, ci ha molto colpito e di questo abbiamo avuto modo di parlarne ampiamente nella nostra recensione. Dopo aver assistito al concerto al Freakout di Bologna (in apertura a Hugo Race & The Fatalists, 12/11/2016), abbiamo rivolto alcune domande a Stella Burns e per l’occasione è in anteprima esclusiva su LostHighways il nuovo video dell’incantevole sua versione di Lucky (cover Radiohead).
Foto 1 di Francesca Corrias, foto 2 di Sara Cimarosti)
Il tuo nuovo video per il brano Lucky è semplice e intimo. Ricordi e suggestioni sfumate grazie a filtri “vintage”, con i colori del sogno. Da chi è stato realizzato e con quale intento?
Ti ringrazio, l’intento era proprio quello di creare un mondo intimo, delicato e quotidiano che si sposasse con l’atmosfera struggente della canzone. Un quotidiano che però ambisse anche al cielo, se posso dire, senza presunzione. Cioè che cercasse la magia anche nelle piccole cose. Il video l’ho realizzato io con l’aiuto della mia compagna Sara Cimarosti, che mi ha dato alcune idee, facendo anche molte riprese e comparendo in diversi momenti.
Il brano originale è dei Radiohead di OK Computer. Come è entrato, insieme ad altri di Calexico, Leonard Cohen, Divine Comedy, Piero Ciampi, nell’immaginario di Stella Burns? Il nome di donna presente nel testo della canzone è una casualità?
Questa canzone è tra le mie preferite da tanti anni, quindi, quasi da subito, con i musicisti con i quali collaboro (The Lonesome Rabbits: Mario Franceschi, Franco Volpi e Davide Malito Lenti), abbiamo deciso di inserirla nei live. Ha sempre una certa presa sul pubblico ed è un piacere suonarla. Nel 2013 avevo registrato una prima versione che avrebbe dovuto comparire sul disco Stella Burns loves you. Siamo partiti da quella versione per poi rielaborarla insieme. Il fatto che nel testo compaia il nome di Sara certo me la fa cantare con un certo trasporto e non è un caso che sia stata inserita nel nuovo disco Jukebox Songs.
In questo brano hanno una notevole importanza le note di pianoforte (in particolare nel video, proprio all’inizio, sembrano scandire il tuo passo). Su disco e dal vivo ti sei avvalso della collaborazione con la band The Lonesome Rabbits: cosa hanno aggiunto alle tue idee musicali?
Mario, così come gli altri, ha una grande sensibilità affine al mio modo di intendere la musica. L’ingresso di pianoforte è una delle cose che preferisco dell’intero disco e sono contento che il video in qualche modo lo metta in evidenza. Sebbene Stella Burns sia un progetto solista, e così continuerà ad essere, l’approccio a Jukebox Songs è stato invece molto diverso ed è nato dal lavoro e dalle scelte di quattro persone che hanno collaborato in modo paritario con la propria personalità. Sicuramente avevo tracciato una strada sonora con il disco Stella Burns loves you ma se avessi affrontato Jukebox Songs da solo avrei perso moltissimo di quello che invece potete ascoltare. In fondo l’idea di base è nata proprio condividendo molti chilometri, idee e chiacchiere notturne.
Per questo disco hai anche collaborato con Francesco Giampaoli dei Sacri Cuori, mentre poco tempo fa hai condiviso con loro il palco. Tu aprivi la serata, loro vestivano i panni di The Fatalists, band al fianco di Hugo Race. Un concerto bellissimo, di altissima qualità musicale e intensità emotiva. Cosa puoi raccontarci di questa esperienza?
Con i Sacri Cuori c’è grande amicizia e stima ed è stato bello condividere con loro la serata. Le nostre strade si sono incrociate più volte per vari motivi e ho cominciato delle collaborazioni con le singole persone che continueranno e daranno ulteriori frutti.
Francesco ha intanto mixato ottimamente e con gran cura Jukebox Songs e Diego Sapignoli suona occasionalmente la batteria con noi. Hugo Race lo avevo invitato a suonare anni fa in un locale a Livorno e in quell’occasione ci siamo quindi conosciuti di persona e insomma… sono tutti fili che per fortuna nel tempo restano intatti.
Per il concerto di apertura eravamo solo io e Mario, emozionati. Noi con un set scarno, chitarra e pianoforte e a seguire il concerto di Hugo Race and The Fatalists, che è stata una delle cose più intense che io abbia visto ultimamente.
E’ stato bello constatare come al Freakout a Bologna molte persone fossero venute anche per noi tanto che la sala era già piena ad un orario in cui non lo è di solito e la partecipazione del pubblico è stata davvero calorosa. Sarebbe bello poter ripetere un giorno questa accoppiata di concerti.
Questa anteprima del video di Lucky non è la sola dell’ultimo periodo. In occasione di una serata tributo a Piero Ciampi hai presentato un altro nuovo video. Puoi parlarcene? Da parte degli affezionati conoscitori della poetica di Ciampi, come viene visto il tuo particolare lavoro interpretativo?
Recentemente siamo stati ospiti del Premio Ciampi a Livorno con un concerto intero e la proiezione in anteprima del video While the dust gets up, la traduzione della canzone La polvere si alza di Piero Ciampi. Il Premio Ciampi ha un ruolo molto importante nel valorizzare il lavoro di Ciampi e lo fa con passione e dedizione da più di 25 anni e si concretizza ogni anno con iniziative e molti concerti. Ci ha fatto un enorme piacere essere stati invitati in questa edizione dove, dopo la proiezione del video e prima del concerto con The Lonesome Rabbits, ho avuto l’occasione di suonare, chitarra e voce, un’altra mia traduzione inglese di una delle sue canzoni, In the port of Livorno.
Questo lavoro di traduzione dall’italiano all’inglese è stato molto apprezzato dagli organizzatori del Festival e potrebbero venir fuori nuove cose in futuro. Sicuramente Jukebox Songs nasce dall’aver selezionato canzoni a noi care ma ha anche l’intento di mettere sullo stesso piano Ciampi e Cohen, Mino Reitano e i Radiohead e far capire come certe melodie nostrane e spesso bistrattate, non meritino di essere considerate di serie b.
Sono già in cantiere nuovi video o canzoni? Nella serata con Hugo Race hai suonato alcuni inediti: possiamo diffondere qualche informazione anche a chi ci legge ora e non era presente quella sera?
Al momento non ci sono in cantiere altri video per quest’album ma nei prossimi mesi proseguiremo nel portare queste canzoni dal vivo.
Nel frattempo sto anche scrivendo molto per le prossime uscite. Posso dirti che tra le varie cose in cantiere c’è l’intenzione di pubblicare un paio di ep con musicisti ai quali tengo molto e oltre a quel materiale sto affinando una ventina di nuove canzoni. Fatta una selezione tra queste comincerò a registrare un altro disco. Un nuovo Long Playing di inediti, come si diceva una volta!