Arpeggia le sei corde dell’anima tormentata. Suona le onde di una tempesta in mare. Dialoga d’amore fatto di carne e saliva. Usa la natura per dipingere quello che sente in una maniera poetica incredibile. Ha un cantato delicato di songwriter americano tipo Ryan Adams che poi si sporca a tratti alla Manuel Agnelli. C’è del talento puro in Giacomo Radi aka Hibou moyen. Umberto Maria Giardini se ne é accorto ed è per questo che ha curato la produziona artistica del suo secondo disco. In brani come Muro e Lichene, Il Naufragio Del Nautilus e Luscengola emerge il suo modo personale di raccontare la profondità dell’amore. Cara Realtà è il gioiellino di tutto l’album. Nell’ultimo pezzo del disco Umberto Maria Giardini si sveste dei panni di producer e lo accompagna vocalmente sul finale di Canzone di Balene. E’ bello annegare in questo mare d’arsenico che riesce a creare Hibou moyen. Ogni verso graffia e si attacca all’anima dell’ascoltatore. Cattura in parole i colori dell’anima come una fotografo cattura le sfumature di luce di un paesaggio naturalistico. Seconda prova superata a pieni voti. Lasciatevi trascinare Fin dove non si tocca.
Credits
Label: Private Stanze – 2016
Line-up: Giacomo Radi.
Tracklist:
1. Il naufragio del Nautilus
2. Efelidi
3. Unghie
4. Muro e lichene
5. Miei nodi
6. Cara realtà
7. Linfatica (il bene e il male)
8. Luscengola
9. Pallida erba
10. Canzone di balene
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