Mattia Zani aka Dulcamara continua a scrivere canzoni invocando la metafora del viaggio. Come in un Rituale l’amore si trasfigura in immagini rubate da un western girato sulla frontiera del Messico. Il suo estistenzialismo nostalgico inizia in un Terminal interiore qualsiasi per poi disperdersi nella linea rossa di un crepuscolo che si spegne lungo la Luce della frontiera, quella luce dell’anima che non Si piange mai. Il quarto album dei Dulcamara segna ancora una volta un’ulteriore maturazione dell’idea di folk che aveva già convinto nel precedente lavoro Uomo con cane. Gli arrangiamenti sono sempre molto curati, trasparequel retrogusto morriconiano, di spaghetti-western ai limiti del Tex-Mex, tra il Ry Cooder di Paris, Texas e il Daniele Silvestri di Sig. Dapatas. Indiana è un disco geniale perchè riesce a immergere un cantautorato italiano in atmosfere di folk americano raggiungendo un equilibrio unico e particolare. E’ bello fare l’autostop nelle strade battute dai Dulcamara.
Credits
Label: INRI – 2016
Line-up: Mattia (voce,tastiera,Lap steel) – Enrico Limoncini (organi, piano) – Nicola Valtancoli (batteria) – Thomas Festa (chitarra) – Nicola Altrove Chiarini (chitarra acustica)
Tracklist:
01. Rituale
02. Ladum
03. Terminal
04. Luce di frontiera
05. Si piange mai
06. Sogni lucidi
07. La casa di fronte
08. Deserto vivo
09. Stelle identiche
10. Awona Wilona song
11. Da qualche parte
12. Labirinti immaginari
13. Verso nord
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