E’ uscito lo scorso 10 marzo Cannibale, il nuovo album de Le capre a sonagli.
È riconoscibile e indiscutibile un coraggioso e corposo lavoro di ricerca di originalità sonora oltre che stilisca. Da menzionare il prezioso ruolo di Tommaso Colliva, qui in veste di produttore, nonché “regista” del progetto. E’ lui che, con la sua esperienza aggiunta alla sapiente e instancabile immaginazione che lo contraddistingue da sempre, contribuisce a dare corpo ad una lirica grottesca e dissacrante sì, ma che da sola non basta.
Cannibale racconta storie di un qui e ora complesso da inquadrare. Interessante il richiamo alle figure mitologiche che divengono punti cardinali dello stare al mondo, incisive e certamente d’effetto, ma non abbastanza in questa miscela esplosiva tra garage punk e qualche venatura di electric folk. Qualcosa resta sospeso, non convince.
Tra i pezzi più interessanti L’arca di Hitchcock e Cannibale in mare, fotografie autentiche e crude di una realtà attualissima e importante e troppo spesso non considerata con la giusta profondità; da non perdere anche Icaro e Nerone.
Consigliato a chi ama un cantautorato contemporaneo compatto.
Credits
Label: Woodworm Label / distr. Audioglobe – 2017
Line-up: Stefano Gipponi (chitarra indiana, chitarra acustica, chitarra elettrica, voce, cori, kazoo, hammond, ukulele, pianoforte, banjo) – Matteo Lodetti (basso, basso acustico, armonica, flauto di pan, flauto a coulisse, grata, cori, didgeridoo) – Enrico Brugali (batteria, chiodi, seghe circolari, bonghi, congas, guiro, shaker, campanelline, campana, campanaccio, sonagli, cabasa) – Giuseppe Falco (chitarra elettrica, effetti, noise)
Tracklist:
- L’arca di Hitchcock
- Cannibale in mare
- Gallo da combattimento
- Treno per il Tibet
- La iella
- Icaro
- Ride il pagliaccio
- Rito azteco
- Nerone
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