I Les Enfants sono quattro ragazzi di Milano che si conoscono da giovanissimi tra i banchi di scuola, con la comune passione per il mondo degli scout e la musica, ovviamente.
Recentemente hanno partecipato all’ultima edizione di X Factor, e ricordo benissimo la loro prima apparizione. Hanno proposto una canzone di Antonello Venditti, e dopo averli ascoltati mi sono trovata d’accordo con il commento di uno dei giudici. Credevo di sentire qualcosa non necessariamente nelle mie corde, invece la loro interpretazione mi è piaciuta moltissimo, si è rivelata fresca e personale, tanto da essere tra quelli che mi avevano subito colpito.
Così eccoci al loro primo disco: Isole, uscito il 5 Maggio per l’etichetta Uma Records, dopo due EP, Les Enfants del 2012 e Persi nella notte del 2013, numerosi concerti, festival e collaborazioni significative. Tanta strada i ragazzi.
La produzione di Isole è affidata a Giuliano Dottori, adattissimo, la cui sensibilità si mescola bene con quella del gruppo. Il loro nome rispecchia l’approccio giocoso nei confronti della musica, amano sperimentare, e questo si capisce fin dal primo ascolto. Per raccontare Isole mi verrebbe da cominciare con “C’era una volta…”. Sì, proprio così, perché si parla di lupi, di luna, di boschi, di mostri, non mancano tutti gli elementi delle più belle fiabe, ma rivisitate in chiave moderna, attraverso gli occhi e i sentimenti di ragazzi che parlano di rapporti, di complicità, di difficoltà, sperano in un futuro migliore e forse un po’ amano credere nelle favole.
A una buona scrittura cantautorale si affiancano l’elettronica, chitarre e synt, un dream pop internazionale ma cantato in italiano che li contraddistingue, e crea un’atmosfera particolarmente rarefatta e sognante. Ci portano nei boschi, che conoscono bene, negli spazi aperti, vissuti o sognati, dove si cerca di non arrendersi, di andare avanti, perché “questo tempo che vola via ci spezza, ci fotte, ci trascina via, se rimani immobile affonderai” (Santa Pazienza). Le radici degli alberi come metafora dei legami. Ogni canzone, ogni isola, ha un suo mondo, è unica e diversa dalle altre. Così come diverso e unico è ogni essere umano, solitudini che hanno bisogno di incontrarsi, di chiedere aiuto, di avere un complice. Il primo singolo, Miracolo, è un piccolo gioiello, che nella sua semplicità brilla per purezza e grazia: “E’ come se fossi qui con me. Il vento mi parla di te e dice cose buone di futuro con te. Tu che abiti il bosco e vivi qui dentro di me”. Il dream pop crea delle bellissime aperture sonore, così come aperti alla speranza sono i testi. In un mondo di negatività mi piace l’attitudine di questi ragazzi che, pur vivendo le difficoltà dei loro coetanei, non rinunciano alla voglia e alla forza di crederci.
Seguirli e perdersi nel loro mare è una bella avventura, guardare al cielo e al sole, trovare ristoro, a volte, su un’isola, conoscersi e riconoscersi, in un mondo reale e onirico allo stesso tempo. Perché i Les Enfants “sanno volare”.
Credits
Label: Uma Records – 2017
Line-up: Marco Manini (testi, voce e ritmiche) – Michele Oggioni (basso) – Francesco Di Pierro (chitarra) – Umberto Del Gobbo (synth)
Tracklist:
- Isole
- Lupo
- Santa Pazienza
- Mostri
- Polvere
- Pezzi
- Miracolo
- Soli no
Link: Facebook, sito ufficiale
Isole – streaming
Miracolo – video