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Voce, chitarra e anima: Damien Rice @ Teatro Acacia (NA) 19/05/2017

damien-rice-napoli-19-maggio-2017-foto-7Ci sono concerti che non si dimenticano. Ci sono concerti che non hanno bisogno di effetti speciali, di folle oceaniche per restare impressi nella mente. Questi concerti sono piccoli grandi eventi per l’anima dell’individuo che ha la fortuna di assistervi. In questi concerti non c’è bisogno di elettricità, basta una chitarra acustica ed una voce suonata con il cuore. Tutti coloro che sono accorsi questa sera al Teatro Acacia di Napoli sapevano a quale intensa esperienza sonora ed emozionale avrebbero assistito e che con il loro biglietto avrebbero contribuito al rimboschimento del Monte Olivella vicino Sapri per la realizzazione di un’opera d’arte dello spagnolo Escif. Un progetto dall’intento nobile che coniuga arte, musica e tutela ambientale. Sin dall’apertura di Massimo De Vita del duo Blindur con la bellissima Aftershock si comprende l’atmosfera intima del live unplugged che si andrà a respirare da lì a poco con il songwriter irlandese. Già in questa scelta di dare spazio ad un giovane talento partenopeo, Damien Rice evidenzia una coerenza ed un grande cuore nel sostenere progetti musicali emergenti. Il piccolo bardo irlandese entra quasi in punta di piedi e subito si presenta con questa frase “Finalmente suono nella mia città italiana preferita” che inorgoglisce tutta la platea. Si parte subito con Delicate da O per proseguire con  The Professor & La Fille Danse estratta dall’EP B-Sides, il suo canto risulta suadente e carico emozionalmente anche in francese. La performance di Damien è densa di pathos seppur orfana degli arrangiamenti d’archi e dei dialoghi vocali con Lisa Hannigan. In quelle pause, in quel modo di modulare le note di chitarra si comprende perchè il folk di Damien Rice sia arrivato a tutti e si sia meritato di essere colonna sonora di svariati film e serie televisive. Il prosieguo della scaletta non lascia scampo, pesca gemme una dopo l’altra dai tre dischi che costituiscono la sua piccola intensa discografia. Ed ecco che si parte da My Favourite Faded Fantasy e si continua con Older chest, Volcano, Colour Me In, Accidental Babies, 9 Crimes, I Don’t Want To Change You ed Amie per giungere ad una cover inaspettata di Famous Blue Raincoat (Leonard Cohen), ponendo l’accento sul verso chiave “Yes, and thanks, for the trouble you took from her eyes“.  L’esibizione non risulta mai pesante seppure minimale nella veste acustica, grazie alle doti nascoste di intratenitore a volte anche comico di Damien Rice, come quando in occasione del bis mima un inizio veloce dell’attesissima The Blower’s Daughter perchè bisognerebbe recuperare il tempo speso prima della pausa con l’esecuzione di Era De Maggio da parte di Massimo De Vita, su richiesta di Damien Rice (altra testimonianza d’amore dell’artista irlandese per Napoli) e della parentesi tutta improvvisata a due chitarre tra Damien e Massimo De Vita, risultato tra i momenti più magici della serata. Il concerto si chiude con Cheers Darlin’ cantata da Damien seduto su una panchina mentre si beve una bottiglia di vino.
Damien Rice ha regalato emozioni uniche e non solo limitate al concerto in teatro. C’è stato un aftershow on the road durante il quale ha eseguito anche High and Dry dei Radiohead. Un artista con la A maiuscola che si concede al proprio pubblico senza limiti d’anima. (Foto di Roberto Panucci @ www.onstageweb.com )

Damien Rice – Blower’s Daughter – Napoli 19-5-2017 – Video

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