Un esordio solista che non porta troppo lontano dai Sacri Cuori il leader della band Antonio Gramentieri, che si concede una divagazione tra la Sicilia e la Romagna, assieme a un nutrito gruppo di collaboratori. A partire da Sera, reading desertico per la voce tenebrosa di Hugo Race, lento e improvvisato tra corde tese e vibranti slide metallici, e no more, no more. In Oh la la una locandiera attempata invita il protagonista ad accomodarsi con un piano honky-tonk di fondo. Siamo in una capitale d’altri tempi, nobile e popolare, come nel film Fantasmi a Roma. È il preludio di un tema jazzato, come lo erano certe colonne sonore della commedia all’italiana, una dimensione congeniale a Gramentieri. Più che musica per film è musica come quella dei film, da ascoltare ad occhi chiusi, mentre dà uniformità a un album che fonde e declina generi talvolta agli antipodi. Amorcantando conferma questo indirizzo col suo sensuale ritmo lento di danza venezuelana, di cumbia retrò. E lo conferma pure Baballo, che infatti è un twist corale da vedere più che ballare, per coreografie cinematografiche italiche e pungenti interventi di chitarra elettrica. Ma dall’Italia si viaggia nel mondo. Il turco è una coloritura elettronica per una messa in scena orientale. Alma… l’Africa melodiosa in cerca di riposo, esplorata con pari passione dalla Classica Orchestra Afrobeat. Soukana, alla sponda opposta dell’oceano, è una danza che sa di Messico e gruppi mariachi. Ramon: un basso dub tinge di fumo un deserto meridionale, con la collaborazione di Cesare Basile, Marcello Caudullo e Massimo Ferrarotto. Ed è proprio Basile che interviene con un testo scritto di getto per condurre con roca, sanguigna brevità allo sbocco melodico di Lontana. Sempre sua la zampata che in Mestizio dà il via all’escursione ritmica del gruppo verso uno strumentale esotico che ricorda la sensualità di Gil Scott Heron, con il dobro di Terry Lee Hale, il violino di Vicki Brown e il flauto di Luigi Lombardi. Sunset Adriatico intona un riff di chitarra stoppata e carica di eco che riporta ancora una volta agli anni ’60, aiutata da fischietti alla Morricone e dalla pedal steel di Tom Heyman, mentre La pulga gioca su riff in sospensione per torsioni e distorsioni tarantolate e gli organi acidi di Nicola Peruch. Una breve pausa bucolica, con le fisarmoniche al pascolo di Bakali, un Amarcord sentimentale prima di concludere il viaggio col canto western di Alejandro Baijerry, pensando alle serate nel Sud America malinconico di Adelita.
Credits
Label: Santeria/Audioglobe
Line-up:
Antonio Gramentieri (chitarre) – Cesare Basile (voce, chitarra) – Enrico Mao Bocchini (batteria) – Marcello Caudullo – Massimo Ferrarotto – Christian Ravaglioli (tastiere) – Denis Valentini, batteria) – ( Francesco Valtieri, sassofono) – Ivano Giovedì – Hugo Race (voce) – Nicola Peruch (tastiere) – Alejandro Baijerry (voce) – Tom Heyman (pedal steel) – Terry Lee Hale (dobro) – Vicki Brown (violino) – Luigi Lombardi (flauto)
Tracklist:
- Sera
- Oh La La
- Amorcantando
- Il Turco
- Baballo
- Alma
- Soukana
- Ramon
- Sunset, Adriatico
- Lontana
- Mestizo
- La Pulga
- Bakali
- Adelita
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