Un live come un treno: Foja @ Casa della Musica (NA) 24/03/2017

Binari, ferri paralleli che tagliano i paesaggi. Rotaie da percorrere senza deviare, percorsi obbligati che agganciano e portano via. Verso mete lontane, dischi che ruotano, metalli che sfregano. Stipati dentro un vagone, senza biglietto, passiamo da un punto a un altro della mappa, senza vedere niente, gustare niente. Quella stazione era la nostra, ma non siamo scesi. Siamo andati avanti perché il percorso era già stato tracciato, e ci siamo persi, seduti in corsa. Poi una sera ci ha affiancati uno strano vagone. Non faceva fumo dalla locomotiva, né polvere dalle rotaie. Strane nuvole gonfiate dal vento ed echi di organiche pulsazioni. Senza pensare apriamo il finestrino e saltiamo. Un balzo nel vuoto, ma una mano ci afferra e siamo lì. È una festa cromata in una casa viaggiante, per ospiti ubriachi di musica e danze, allegra riunione tra sconosciuti e amici. Si viaggia per magia sopra la terra, senza binari, senza strade, né appoggi. Un giovane canta delle onde del mare e del sogno fiabesco di chi ha perso una scarpa, mentre il maestro esperto di corde esegue le note squillanti dell’alba. Gli invitati festeggiano in coro, offrendo ciascuno il suo assolo alla banda. E tutti in fila, tromboni e viole, grancassa e mandolino, sfiliamo come bimbi all’orizzonte.
Quel treno era un concerto di cui conservo un ricordo lontano quanto vivo. Il ricordo delle canzoni dense come Maletiempo e ‘O sciore e ‘o viento, energiche come ‘A malia o Cagnasse tutto, romantiche e delicate come Donna Maria e Duorme, chiassose e trascinanti come Statte cu’ me e Ca niente se fa. Il ricordo dell’atmosfera di festa e dei tanti invitati, dalla Scalzabanda all’Accademia Mandolinistica napoletana, fino agli amici vecchi e nuovi come Alessio Sollo e Tommaso Primo.
Un treno che era un concerto. Un treno che era una band. Fate attenzione quel treno ha un nome. Foja. State pronti a saltare.