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Of Shadows – Fabrizio Cammarata

recensione_Cammarata-Of-Shadows_IMG_201803Dopo oltre tre mesi dalla pubblicazione di Of Shadows mi ritrovo a scrivere di questo disco. Una questione di necessità. Capita di perdersi delle uscite, restare indietro, ma capita anche di sentire una sorta di dovere di condivisione: questo disco non lo si può perdere. Ascoltatelo in questi giorni, mentre la neve si fonde nella pioggia e il corpo intorpidito dal freddo cerca calore in ogni cosa.
Of Shadows è il terzo disco di Fabrizio Cammarata, cantautore palermitano già con The Second Grace e più recentemente al fianco di Antonio Dimartino nel libro e nel disco omaggio a Chavela Vargas (Un mondo raro). In questo nuovo lavoro Cammarata riesce a coniugare uno straordinario equilibrio tra qualità musicale-compositiva e profondità artistica. Un risultato stupefacente per il quale trovo inspiegabile la mancata scalata delle classifiche perchè stiamo parlando di un cantautorato che si appoggia ad elementi folk e rock ma che chiaramente si esprime con la forma della canzone pop.
Quello di Cammarata è un lavoro struggente con una fortissima  componente personale, intima e privata: una storia d’amore giunta al termine è l’ago che fora la carne per cucire una nota dietro l’altra. Una voce delicata che sa anche graffiare e cambiare registro tra un brano e l’altro.
Il disco si apre con Long shadows, un brano notturno, delicato, che trema come le luci delle stelle. Come and leave a rose cresce negli strati sonori, sfiora Bon Iver, mentre In the cold è un brano folk che tanto ricorda Iron and Wine. La grandiosità di You’ve been on my mind resta addosso, entra sotto pelle: la ballata perfetta che si conclude tra voce graffiata, cori e ritmo coinvolgente. Lorca’s roses è un brano etereo e rarefatto, inquietante e al contempo affascinante mentre Naked for you si muove su un terreno completamente diverso: un blues scarno e primordiale, ispirato alle sonirità berbere, che dopo poco meno di due minuti si apre ad una melodia avvolta nella nebbia. What did I say? è una canzone delicata e salata come una lacrima che scivola su una guancia anticipando I don’t belong here: emozionante piano e voce, e poco altro da aggiungere. Hold me now, still night cambia completamente stile, senza però apparire fuori posto: un canto straziato dalla solitudine, un passaggio che lascia il segno. Basso e batteria aprono la ballata rock per eccellenza, Say goodbye: tra Glen Hansard e Damien Rice, il brano si riempie di suoni come se tutte le emozioni che contiene non fossero già sufficienti. L’album si conclude con Mi vida: lo spiraglio, la luce, i colori caldi che con delicatezza superano l’oscurità, padrona fino ad ora.
Of Shadows è un disco ricchissimo, emozionante, prezioso. Il percorso di personale comprensione del dolore che ha portato Cammarata alla scrittura di questo album è paragonabile alla formazione di un diamante: a grandissima profondità, in combinazione con pressioni altissime, il carbonio si trasforma in cristallo. Qualcosa capace di splendere nella luce si trova invece negli abissi della terra. Per portarlo in superficie sono necessari più di un miliardo di anni, qualche terremoto, eruzioni e movimenti della crosta terreste. Grazie a Cammarata, per tutti noi basta un disco. Occorre quindi ringraziare, e condividere.

Credits

Label: 800A Records – 2017

Line-up: Fabrizio Cammarata (musiche, testi, voce) – Donato Di Trapani (elettronica, synth modulari, pianoforte) – Adam Dawson (batteria) – Carmelo Drago (basso) – Martin Perna (fiati) – Angelo Di Mino (violoncello)

Tracklist:

  1. Long shadows
  2. Come and leave a rose
  3. In the cold
  4. You’ve been on my mind
  5. Lorca’s roses
  6. Naked for you
  7. What did I say?
  8. I don’t belong here
  9. Hold me now, still night
  10. Say goodbye
  11. Mi Vida

Link: Sito Ufficiale, Facebook

Of shadows – streaming

In the cold – video

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