Per il suo terzo album Ivan Tonelli, in arte Urali, si apre finalmente alla complessità di una band, senza tradire la sua personale visione di compositore e interprete. Ghostology, recita il sottotitolo, è un racconto di vecchi fantasmi, intelligenze artificiali, scienziati e altre macchine infernali. Ai primi sembra affidata la voce di Tonelli e le trame acustiche da cui prendono spunto i brani, ai secondi gli interventi più duri di elettriche e batteria. Così l’album si costituisce come A Ghost Anthology, titola il primo brano: un’altalena vertiginosa tra bozzetti acustici sognanti e fantasmi distorti di pesanti rullate hard rock. In Memorizu la vibrazione del canto richiama la tradizione orientale in uno strano miscuglio di distorsioni, esplosioni improvvise, mitragliate, culminanti in un finale da synth pop anni ’80, con effetto estraniante della voce. All’opposto, Arborescence è una ballad bucolica che aggiunge sapientemente strati armonici e ritmici alla semplice sequenza di base, derivata dal folklore britannico. Il muro di saturazioni e grancasse death metal di One Day, A Thousand Autumns si infrange talvolta lasciando scoperte poche note di piano da cui nascono arpeggi melodici che riecheggiano la grande stagione del progressive, i suoi crescendo maestosi, le sue trame complesse e variegate. Altrove, come in Grave Of The Stars, corde percosse col pollice di piatto, come fosse un basso slap, danno un suono martellante che alleggerisce il ritmo per una voce androgina che ricorda il timbro vibrante e lirico di Antony. Ma sono le percussioni profonde a dare maggiore corpo alle trame armoniche che in Dwellers virano verso la bossa nova malinconica dei Kings of convenience, mentre una marcia da resa dei conti in un polveroso saloon riduce The History Of Mankind On The Palm Of My Hand. Qui, sopra le assi di legno della vasta sala dove si è appena svolta una feroce battaglia un pianista affranto suona imperterrito e incurante, perso nel suo universo di scale, percorrendo le quali giunge all’approdo segreto di Finale, che chiude l’antologia spettrale con l’epica malinconia di un vecchio western.
Credits
Label: To Lose La Track / Malestro / General Soreness – 2019
Line-up: Ivan Tonelli (voce, chitarre elettriche, chitarre classiche, synth) – Dimitri Reali (batteria, percussioni) – Andrea De Franco (pianoforte, tastiere, percussioni in #1,#2,#3) – Erica Terenzi (voce in #5) – Enrico Giannini (pianoforte in #8)
Tracklist:
- A Ghost Anthology
- Memorizu
- Arborescence
- One Day, A Thousand Autumns
- Grave Of The Stars
- Dwellers
- The History Of Mankind On The Palm Of My Hand
- Finale
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