Inspirazione e poi espirazione. Il piacere di respirare a pieni polmoni lo scorrere della vita. Sentirsi vivi. Ritorna il musicista tedesco Sascha Ring aka Apparat tra implosioni malinconiche di natura elettronica e aperture melodiche di influenza classica. Con LP5 Apparat si immerge completamente nella faglia tra il mondo della modernità elettronica e quello della classica, raggiungendo vette inesplorate di cinematica ambient-pop. Voldo e Dawan esprimono al massimo la perfezione caleidoscopica delle strade imprevedibili percorse in LP5 e che risulterebbero complementari a quelle del side-project Moderat. In Laminar Flow, Heroist e Outlier Apparat sembra voler porsi a metà strada tra Sohn, Thom Yorke e Bon Iver, dove qualsiasi arrangiamento è finalizzato all’atmosfera ed al carico emotivo avvolgente che l’ascolto deve suscitare. Il contrasto sonico, che diventa fusione evocativa, è realizzato grazie alle percussioni caotico-matematiche di John Stanier (talento dei Battles) e agli archi del violencellista Philip Thimm (con il quale ha firmato la colonna sonora di Capri Revolution, David di Donatello 2019). Caronte è la stanza segreta che custodisce tutta l’essenza del disco. Il riverbero accentuato amplifica lo spazio sonoro e nello stesso tempo offre cunicoli per salti temporali della mente (non a caso Apparat ha firmato anche la theme-song Goodbye della serie televisiva Dark). LP5 è un disco che entra dentro, è un’esperienza unica, assolutamente da provare. Si candida senza dubbio tra le migliori uscite di matrice elettronica di quest’anno.
Credits
Label: Mute records – 2019
Line-up: Sascha Ring (Synthesizer, keyboards, guitar, drums, personal computer, vocals).
Tracklist:
01. Voi_Do
02. Dawan
03. Laminar Flow
04. Heroist
05. Means Of Entry
06. Brandenburg
07. Caronte
08. EQ_Break
09. Outlier
10. In Gravitas
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