Forse è la sbornia di musica tradizionale, talvolta decontestualizzata e svilita, a cui abbiamo assistito negli ultimi anni a spingere quattro ragazzi baresi a guardare altrove, a spingersi oltre i confini della propria terra, confezionando un album di esordio che si misura, dimostrando passione e originalità, con alcuni mostri sacri della musica anglosassone. Mother-door è un risveglio trasognato, tra sussurri e sfocature, echi e riverberi prima della partenza al suono martellante dei timpani. Ma dopo lo slancio ci si ritrova subito a riflettere su sé stessi, su quali ricordi mettere in Suitcase, ossi di seppia simbolici, con uno sviluppo armonico che ricorda il brio di Sondre Lerche, le progressioni di chitarra di Ok computer dei Radiohead. E sembrano risalire fino a The bends le trame limpide e i bassi liquidi di Incubus, prima di sgretolarsi su un energico rock noise in cui riecheggiano i fischi primordiali del Marshall di Hendrix e le lunatiche allucinazioni di Barrett. Il cinguettio in apertura di The roost porta con sé il ricordo della ricerca bucolica dei Pink Floyd rimasti drammaticamente orfani di Syd, muovendosi in una ripetizione ciclica e ipnotica, di pianoforti profondi e controtempo al rallenty, mentre le acustiche metalliche e introverse di Cornwall, con la sua slide spettrale, fondono due modi di interpretare i glissati, da Saucerfull of secrets a Meddle. Scarecrow, invece, elabora una formula più legata al folk, ma impreziosita da tastiere eteree, aprendosi nella seconda parte a una sorta di shoegaze melodico, rotta di collisione tra Trail of Dead e REM, dove la voce si confonde nel muro di suono. E in Curtain si estranea del tutto dal contesto ambientale, come la voce narrante di un film dell’orrore mentre annuncia l’imminente pericolo a un gruppo di bambini che giocano all’aperto. Dopo un incipit che sembra un bozzetto acustico dei Soft Machine di Wyatt, Yousuck chiude l’album con una versione electro-folk dei vocalizzi lirici dei Muse, ed è davvero buono questo gemito.
Credits
Label: Faro Records – 2019
Line-up: Edoardo Partipilo (vocals, guitar) – Lorenzo Gentile (guitar) – Marco Menchise (bass) – Davide Fumai (drums, keyboards)
Tracklist:
- mother-door
- suitcase
- incubus
- the roost
- cornwall
- scarecrow
- curtain
- yousuck
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