Continua l’avventura del polistrumentista australiano Kevin Parker in quel mare gommoso di onde synth-pop e folate di vento disco-funky. Prosegue quella ricerca di equilibrio tra attitudine pschedelica-prog e ritmica-groove dance-pop magistralmente iniziata nel precedente lavoro Currents. Quello che riesce ai Tame Impala è ricavare bellezza sonica nel miscelare elementi apparentemente kitsch… come affiancare congas o bongos accanto ad un piano elettrico house e un flauto synth. Atmosfere rarefatte, spaziali si susseguono a raffigurare il reverse ed i flashback di una vita intera senza mai perdere di vista l’aspetto melodico-pop. Kevin Parker dice che si è ispirato al celebre produttore discografico svedese Max Martin che è stato l’artefice di tanti successi pop planetari negli ultimi trent’anni, ma alla fine non è un semplice inseguitore di uncini pop, dietro The Slow Rush c’è tanto lavoro di rifinitura, le sue stratificazioni sono curate e studiate ad arte. Non è cosa facile far convivere tutti insieme Daft Punk, Stone Roses, Lionel Richie, Michael Jackson, Supertramp, Steely Dan, Eagles e Frank Ocean. Nella tracklist emergono su tutti i brani come Posthumous Forgiveness, Breathe Deeper, Lost in Yesterday, Borderline. In The Slow Rush si respira un gusto per il pop che ti assorbe e ti ipnotizza, che ti vuole condurre per mano in un’altra dimensione più contemplativa, proprio una finalità opposta a quella del pop tradizionale mainstream. Ecco perchè i Tame Impala fanno ancora la differenza nel 2020.
Credits
Label: Fiction records – 2020
Line-up: Kevin Par Coeur (Guitar, Bass, Drums, Sing) – Jay Watson (Keys) – Dominic Simper (Guitar, synth) – Cam Avery (Bass) – Julien Barbagallo (Drums).
Tracklist:
1. One More Year
2. Instant Destiny
3. Borderline
4. Posthumous Forgiveness
5. Breathe Deeper
6. Tomorrow’s Dust
7. On Track
8. Lost in Yesterday
9. Is It True
10.It Might Be Time
11.Glimmer
12.One More Hour
Link: Sito Ufficiale.