Una cosa importante del lockdown è stata l’influenza e l’urgenza di creatività che ha avuto sugli artisti. In particolare molti hanno avvertito prima quello che sarebbe da lì a poco venuto ad accadere, sentivano quello che la massa non stava percependo. Uno di questi è stato Joe Casey. Il leader dei Protomartyr, noto per un’attitudine al flusso di coscienza coniugata alla perfezione con il suo cantato tendente allo spoken word, ha scritto testi che mettono a fuoco questi tempi maledetti. Tra esistenzialismo e riferimenti filosofico-mitologici (vedi Bridge & Crown), il cantautore di Detroit dipana una serie di versi che sono saette perfette a squarciare i silenzi dei nostri cieli interiori senza nuvole e sogni. Tra le trame di attitudine post-punk con sax schizzati e sinuosi, ammicanti ai Morphine, si accende lo sguardo amaro di Casey. Day Without End apre il disco senza speranza e legge alla perfezione le nostre distopiche giornate di pandemia. Processed by the Boys si sintonizza sulla linea della decadenza dei tempi dove La realtà ha un bordo molto più opaco e tutti sono cacciati con un sorriso, chiaro riferimento alla vicenda dei 545 bambini, figli di migranti, che erano stati separati dalle famiglie alla frontiera per ordine dell’amministrazione di Trump. June 21 parla di “una tristezza che può colpirti durante l’estate” mentre Michigan Hammers pone l’accento su un sindacato che non c’è più. Questa visione nichilista del futuro dell’umanità non è una forzatura, è una constatazione quando in Tranquilizer si afferma ” Possiamo pensare alle astronavi, ma le astronavi saranno di proprietà di miliardari. Il capitalismo esisterà nello spazio.” Il leader dei Protomartyr è uno Ian Curtis indiavolato che non implode, che proclama senza slogan, che con un suono alla Bowie di Black Star, ti sputa in faccia come sei diventato. Quegli insetti estivi qua e là sono il ritmo e l’eco di un’estate dell’umanità ormai andata… tutto è corrotto e claustrofobico… e la vertigine del suicidio di massa non è lontana. Se c’è una colonna sonora di un’apocalisse futura, questa è Ultimate Success Today dei Protomartyr. Altra pietra miliare dell’ondata revival punk che sta avanzando in questi ultimi anni, assetata di rivoluzione e per nulla indirizzata alla melassa mainstream di quella precedente degli anni zero. I Protomartyr convincono.
Credits
Label: Domino – 2020
Label: Joe Casey (vocals) – Greg Ahee (guitar) – Alex Leonard (drums) and Scott Davidson (bass)
Tracklist:
1. Day Without End
2. Processed By The Boys
3. I Am You Now
4. The Aphorist
5. June 21
6. Michigan Hammers
7. Tranquilizer
8. Modern Business Hymns
9. Bridge & Crown
10. Worm In Heaven
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